Napoli-Roma, la corsa all’oro… e all’Europa
Champions o non Champions, questo è il problema. E non è problema da poco conto. Restarci, per la contestatissima Roma di Garcia, vale un tesoretto di una sessantina di milioni. Non esserci, costringe il Napoli ad accontentarsi di quasi 40 milioni di meno. E fa tutta la differenza del mondo.
I premi Uefa – La fase a gironi, infatti, ha già assicurato ai giallorossi 14,5 milioni (12 di partecipazione e 2,5 di premi per i risultati). La qualificazione agli ottavi ne porta altri sei (0,5 per il pareggio contro il Bate, 5.5 per il passaggio del turno). Ma il grosso della torta deriva dal market pool che, con la Lazio eliminata ai playoff (soldi che Lotito ha anticipato nel bilancio al 30 giugno 2015), darebbe alla Roma almeno 37 milioni nella peggiore delle ipotesi per il club, ovvero con la squadra di Garcia eliminata agli ottavi e la Juventus campione d'Europa. In totale sarebbero, appunto, 62 milioni, più preziosi che mai per una società sotto il controllo dell'Uefa per il fair play finanziario. Il Napoli, invece, nella scorsa stagione ha incassato per la partecipazione alle coppe europee, tra il preliminare di Champions e l'Europa League, 14.4 milioni (2,1 per la sfida persa contro l'Athletic Bilbao e 12,26 derivanti dalla partecipazione alla seconda competizione europea), più ulteriori 7.66 milioni per la quota del market pool, la più elevata tra le quote delle squadre italiane.
Bilancio Napoli – dati essenziali
Rose a confronto – Sarri ha a disposizione un patrimonio da oltre 340 milioni, secondo il corriere dello Sport, ma pesano e non poco i 94,7 della clausola di rescissione accettata da Higuain, il capocannoniere e l'attaccante che tira di più in porta in questa Serie A. Più che raddoppiata anche la quotazione di Callejon: De Laurentiis l'ha pagato 8,8 milioni e l'anno scorso ne ha rifiutati 22. Secondo il sito Transfermarkt, il valore di mercato viene considerato più basso, 274,75 milioni, comunque più elevato rispetto alla rosa della Roma (259,80). Al San Paolo torneranno a sfidarsi i due giocatori più pagati della Serie A: De Rossi, forte di un ingaggio (da considerare al netto) da 6.5 milioni di euro a stagione e il “Pipita” (5.5). Ma nella top-10 dei Paperoni della Serie A figurano anche Edin Dzeko, che nella Capitale guadagna 4.5 milioni a stagione, e Zuniga, che “si ferma” a 3.2 milioni a stagione ma gioca pochissimo.
Bilancio Roma, dati essenziali 2012-2015
Rendimento a confronto – In una Serie A in sostanziale recessione dal punto di vista degli ingaggi nell'ultimo quinquennio, anche se nelle ultime due stagioni i costi sono tornati un po' a crescere dopo il minimo storico del 2012-13, l’unico del periodo in cui scendono sotto della soglia netta dei 400 mln di euro, le squadre medio-piccole stanno conducendo una politica di risparmio e gli ingaggi sopra i 4 milioni si fanno sempre più rari. Ma in questa stagione sono proprio Napoli (+38,9%), e Roma (+28,7%) a trainare la crescita dei costi per gli ingaggi. Tuttavia, il Napoli rende significativamente di più della Roma di Garcia. Gli azzurri, che nel 2004 sprofondavano in Serie C, hanno chiuso in rosso per la prima volta dopo otto bilanci consecutivi in utile, ma i numeri raccontano di una squadra pronta al grande salto in Europa. Sedicesimo nel ranking Uefa, seconda squadra italiana dopo la Juventus anche nell'Euro Club Index, il Napoli mantiene numeri migliori della Roma in quasi tutti i distretti del gioco. Quarta in Europa e prima italiana per tiri a partita (17.3), con i giallorossi solo decimi, la squadra di Sarri si presenta alla sfida anche con una percentuale migliore di precisione nei passaggi e con un valore più elevato nelle prestazioni stagionali.
Costo per punto – Negli ultimi cinque a, De Laurentiis ha dimostrato di saper spendere meglio per costruire la rosa. Tra il 2011 e il 2015, in tre occasioni infatti la Roma ha superato i 700 mila euro per punto (nel rapporto fra il costo della rosa e quanto raccolto in classifica), con una media di 665 mila euro, superiori di quasi il 30% rispetto alla media nazionale (459 mila euro). Il Napoli, invece, solo l'anno scorso ha superato i 563 mila euro: gli investimenti per dare a Benitez una rosa dalle grandi ambizioni, la più costosa del lustro, hanno infatti fruttato solo 63 punti. E allora, come dimostra la strategia alla base dell'era Sarri, meglio cambiare politica.
Costo rosa per punto 2010-2015
Lo stadio: Roma – Una politica che per entrambe passa per i progetti legati al nuovo stadio, anche se il passaggio dalla teoria alla realizzazione continua ad allontanarsi. I giallorossi nel 2014-15 hanno incassato dal botteghino 43,6 milioni ma per qualche novità sull'impianto di proprietà bisognerà aspettare almeno gennaio, quando il Campidoglio presenterà le integrazioni richieste dalla Regione Lazio per dare il via alla conferenza dei servizi che dovrà decidere, entro 180 giorni, sull’autorizzazione a costruire. Uno scenario che negli ultimi giorni si è complicato, alla luce del botta e risposta illuminante quanto poco elegante fra il presidente Pallotta e il prefetto Gabrielli. “Ho appena letto le frasi di Gabrielli, che incontra cani e porci” si chiedeva con amaro sarcasmo il presidente della Roma: “e io sarei il cane o il porco?”. A sua volta Gabrielli ha controreplicato: “Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perché quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole. Qui non si tratta di cani e porci né di offendere nessuno ma, semplicemente, di rimarcare la massima disponibilità della prefettura e del prefetto di Roma ad incontrare chiunque, anche i personaggi di grande lignaggio”. L'incontro alla fine c'è stato ma, spiegano dalla prefettura, “Più che del nuovo stadio si è parlato di quello vecchio”, della Curva Sud divisa per motivi di sicurezza, decisione che ha incrinato i rapporti fra Pallotta e la tifoseria organizzata, che ha sonoramente fischiato la squadra dopo il desolante 0-0 contro il BATE Borisov, che ha comunque garantito il passaggio agli ottavi di Champions. “”Se i romanisti si comporteranno bene fino al termine della stagione – si sottolinea in Prefettura – allora potrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere rivista l’attuale situazione”.
Napoli non ride – Il restyling dello stadio rimane questione calda e irrisolta anche al San Paolo. “La ristrutturazione costerebbe 60-80 milioni, mentre uno stadio nuovo 200 milioni, quindi dipende da quanti soldi ci sono a disposizione. Se ci sono sponsor che aiutano la situazione forse si riesce a metterlo apposto” ha commentato l'ex presidente Corrardo Ferlaino a “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento. C'è ancora da firmare la convenzione tra il club e il comune, ammette l'assessore allo sport Ciro Borriello intervenuto su una tv locale. “De Laurentiis ha un tempo di misura, vorrebbe che la politica avesse dei tempi ma purtroppo non è così. Lo Juventus Stadium è fatto coi soldi della società, sono stati dati dallo sponsor quasi 50 milioni di euro, a trovarli gli sponsor. A Napoli c'è da attendere quali sono le scelte strategiche della società. Noi possiamo affidarlo in gestione al privato, ma l'intervento del privato deve essere congruo e massiccio.Abbiamo detto che la capienza non è adeguata alla città, abbiamo detto che non si può dare lo stadio in concessione per 99 anni a 14 milioni di euro e che ci deve esser chiarezza sulla gestione totale dell'impianto da parte della società”.