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Napoli ridicolo a Bergamo: personalità zero, errori da squadretta (video)

La pesante sconfitta contro l’Atalanta conferma le lacune di una rosa incompleta e che la società non ha provveduto a rinforzare a dovere sul mercato di gennaio.
A cura di Maurizio De Santis
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Ridicolo. Non c'è altro aggettivo per definire il Napoli affondato a Bergamo dalle cannonate di Denis e dagli errori da squadretta di quarta serie. Ridicolo, perché pensare di affrontare l'Atalanta facendo le fusa come un micetto piuttosto che avere gli occhi della tigre non è da grande club. Ma da Napolicchio, per mentalità e concentrazione. Napolicchio, per la rosa incompleta e di qualità inferiore rispetto alla Juventus e ai giallorossi di Garcia. E non ci vengano a raccontare che la testa era alla partita con il Milan e alla semifinale di Coppa Italia contro la Roma. Ridicolo Inler, che a suo tempo è arrivato in azzurro per la ‘modica' cifra di 19 milioni di euro e non ha mai avuto un rendimento all'altezza della somma versata nelle casse dell'Udinese. Quel tentativo goffo di rinvio che s'è trasformato in un assist per il ‘tanque' avrebbe meritato la vetrina di ‘Mai dire gol': per la serie, la tocco piano e combino disastri. Ridicolo Fernandez, che il ct della Seleccion, Sabella, considera intoccabile per la sua Argentina ma a giudicare da quel che combina si fa davvero fatica a capire come faccia a convocarlo nella stessa squadra con Messi. E, soprattutto, che possa meritare il Mondiale. Poi pensi a Cannavaro che è stato accantonato, impacchettato, venduto al Sassuolo e ti chiedi con quale criterio sia stata condotta la campagna acquisti: da Agger a Henrique, come prendere Artistoteles. E se anche Pepe Reina ci mette del suo con quella papera, allora non è proprio giornata. Lui, almeno, ci ha messo la faccia. Gli altri hanno ancora la faccia tosta di raccontar fandonie.

Non è proprio giornata nemmeno per Rafa Benitez sprofondato in panchina, disfatto dalla prestazione del suo Napoli. Quando Maxi Moralez infila il terzo gol sbuffa, gonfia le gote rubizze, ripone il taccuino nella tasca e se ne sta, deluso e imbambolato, a bordo campo. Ha scelto il turnover – lasciando a riposo Hamsik, Higuain e Jorginho – ma non se ne rammarica: predica equilibrio e la squadra continua a prendere gol banali. Questione d'interpreti, più che di modulo. A Liverpool aveva Carragher e Agger in difesa, Xabi Alonso, Mascherano e Gerrard in mediana: con loro ha costruito i suoi successi fino alla Champions. E adesso a Napoli gli chiedono di ‘friggere il pesce con l'acqua'.

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