Napoli, Quagliarella: la verità del suo procuratore sul trasferimento del bomber alla Juve
Nonostante le confortanti ed esaltanti prestazioni del neoacquisto Cavani, Napoli, un po' come il Vesuvio è un vulcano in eruzione nei confronti di Fabio Quagliarella: la ferita per il "tradimento" dell'attaccante di Castellammare di Stabia, trasferitosi alla Juventus, è apertissima e non appare rimarginarsi.
Dopo le parole dell'allenatore Mazzarri che ha dichiarato i buoni rapporti della società, con il giocatore, è sceso in campo Beppe Bozzo, il procuratore di Quagliarella infastidito e stanco delle polemiche e dell'ipocrisia (a suo giudizio)creatasi intorno al centravanti: "Sono polemiche sterili. Ognuno ha una responsabilità in questa vicenda, come ha detto Fabio nei giorni scorsi: a lui spetta il 30 per cento; alla società e all’allenatore il resto, perché è evidente che senza il consenso di tutti, dopo l’intervento della Juve, questa operazione non si sarebbe potuta concludere. Ci vorrebbe un po’ di sincerità. E Fabio non è un ipocrita". Queste le parole pronunciate dall'agente durante un'intervista rilasciata sulle pagine de "Il Mattino", miranti a tutelare l'immagine del suo assistito, sopratutto dalle accuse feroci di tradimento: "Se Quagliarella ha cambiato maglia, è avvenuto perché erano d’accordo anche i dirigenti e l’allenatore, chi più e chi meno, altrimenti l'operazione non sarebbe andata a termine. Quando Quagliarella firmò per il Napoli, mai avrebbe immaginato di andar via dopo un anno. Lui volle accordarsi subito, appena finito il campionato, anche rinunciando alla possibilità di essere preso in considerazione da club come Inter e Juve, o prestigiose squadre straniere. Ma ora basta parlarne, la vita va avanti".
Una vicenda sulla quale sicuramente saranno pronunciate e scritte ancora numerose parole, e che facilmente non sarà dimenticata sopratutto dai tifosi napoletani.
Marco Beltrami