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Napoli-Parma 0-1, lampo di Cassano nella ripresa (foto)

Azzurri deludenti, la squadra di Donadoni sfiora il vantaggio nel primo tempo e trova il gol vittoria grazie a uno spunto del barese.
A cura di Maurizio De Santis
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Un lampo di Cassano s'abbatte sul Napoli, il Parma fa il colpo di giornata (1-0). Tonfo fragoroso (in casa non accadeva dall'anno scorso col Bologna), sconfitta meritata: la seconda di fila dopo le 3 sberle sul muso prese a Torino dalla Juve. Attenuanti? Difficile trovarne senza correre il rischio di sembrare ridicoli. La pioggia, fastidiosa. Il campo pesante, non agevola la manovra e poi è un'insidia. La trasferta di Dortmund e la testa alla Champions League. Ospiti compatti, ben messi in campo e spavaldi, capaci di soffrire e colpire. E poi fa freddo. Sì, fa freddo al San Paolo perché il Napoli è tiepido nell'approccio e da brividi quando lascia agli emiliani praterie per ripartire in contropiede. Vedere Gargano avanzare palla al piede e suggerire assist mette disagio, roba da far accapponare la pelle. Reina si scalda alla sua maniera, un paio di guizzi salvano la porta e il risultato. Turate le corsie laterali, la squadra di Donadoni risucchia Inler e Behrami nella tonnara di centrocampo, va in superiorità, guadagna metri, impreca quando Sansone (nel primo tempo) e Marchionni (nel secondo) sbagliano un gol già fatto ma continua ad attaccare. A costo di prestare il fianco agli spunti individuali (di corale c'è ben poco) delle frecce(tte) azzurre: Insigne non c'è, Callejon sì ma dev'essere un fake, Pandev s'arrangia come può, Maggio e Armero impantanati.

Colpo di spazzola. Hamsik, tenuto precauzionalmente a riposo, entra nella ripresa: prende un pestone, zoppica, resta in campo ancora per qualche minuto. Benitez, rubizzo, si agita e sbuffa. Mertens scambia qualche chiacchiera in francese con Reveillere, sveste la tuta, rimedia alla sfortuna dello slovacco (in dubbio per Dortmund) ma scheggia la traversa. ‘Don din'… Higuain si vede a sprazzi, sue le giocate più pericolose (compreso un gol annullato per fuorigioco). Scrosci d'azione, serata umida, naso che gocciola. Rombo di tuono, ma non è in campo. Fischia il vento (e pure il pubblico, intirizzito e deluso), infuria la bufera. Scarpe rotte e pur bisogna andar… tutti a casa a bere un thè caldo.

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