Napoli, missione compiuta: Empoli battuto, ora testa alla Juve
Il Napoli risponde alla Juve capolista, in vista del big match di sabato sera a Torino, battendo 2-0 un Empoli molto determinato e ordinato. Per farlo però, gli azzurri hanno impiegato più di un tempo di gioco. Hanno pesato, nell'economia della partita, le gravose assenze del lungo degente Milik e dello squalificato Gabbiadini nonché l'ottima resistenza dei toscani.
Napoli vincente ma ancora convalescente
Il Napoli visto stasera al San Paolo contro l’Empoli, pur privo di Gabbiadini e con ben sei cambi rispetto a Crotone nella formazione titolare, è riuscito a strappare 3 punti preziosissimi giocando, ancora una volta, in maniera non troppo brillante. La medicina Crotone e poi il toccasana Empoli sono serviti a fermare, sul nascere, l’emorragia di critiche e polemiche piovute dopo i tre ko consecutivi con Atalanta, Roma e Besiktas ma, oltre a questo, sul piano del gioco, non ci sono stati grandi passi in avanti.
Certo, le statistiche riepilogative del match sembrano restituire l’immagine del “solito” Napoli con tanto possesso palla (61,5%), una miriade di passaggi completata (537, 89% di precisione), tanti corner e molte conclusioni (addirittura 35 contro le 7 dell’Empoli) ma, in definitiva, l’assenza del “Panzer” (il classico rapinatore d'area) lì davanti ha vanificato e rallentato le consuete giocate made in Napoli.
Ampiezza e falso nueve
Uno degli antidoti escogitati per l’occasione da Sarri per tentare di battere la tenace muraglia toscana è stato quello di allargare, ancora di più, il gioco azzurro con gli esterni, sia difensivi che offensivi, a ridosso delle linee laterali del campo. Questo espediente ha portato i partenopei a creare spazi al centro per le percussioni dei tre folletti lì davanti e a generare una serie di cross (35, 7 fuori e 28 precisi), di cui uno, ottimamente sfruttato dal folletto Mertens, (sesta rete stagionale per lui, 40 complessive in maglia Napoli) sempre più il bomber che non ti aspetti.
I “tre tenori” e le palle inattive
Un altro elemento che ha permesso al Napoli di sopperire allo squarcio attuale nella casella “prime punte” è stato il costante lavoro degli attaccanti impiegati in entrambe le fasi di gioco reinterpretando e riaggiornando il concetto, tutto partenopeo, di “tre tenori”. Mertens, Callejon e Insigne, infatti, col loro costante movimento e la capacità di giocare il pallone, con tagli senza palla, verticalizzazioni e guizzi vincenti, sono risultati decisivi per spezzare la resilienza empolese.
Infine, con quasi un anno di ritardo, Sarri è riuscito a inculcare nei calciatori napoletani la capacità di interpretare schemi vincenti da palla inattiva, una caratteristica questa, che aveva reso celebre il tecnico toscano in grado proprio col suo Empoli di andare in doppia cifra, in termini di realizzazioni, in questo specifico fondamentale. Con la rete di Chiriches gli azzurri bissano la segnatura di domenica a Crotone e hanno chiuso definitivamente, in un momento duro della partita, la contesa.