Napoli, malgrado l’errore di Manchester il primo rigorista resta Mertens
Un rigore mal calciato non può determinare nuove priorità all'interno di una squadra. L'errore ci sta, anche se decisivo ai fini del risultato, fa parte dei rischi da correre. L'hanno dovuto accettare loro malgrado in queste ultime settimane due fuoriclasse come Paulo Dybala e Dries Mertens. La Joya non segnando dal dischetto né a Bergamo nè in casa contro la Lazio (condannando la Juventus a racimolare un solo punto in due gare). Il folletto belga contro il Manchester City in Champions League, fallendo la palla dell'1-1 dagli undici metri che avrebbe riaperto la partita prima dell'intervallo.
L'errore decisivo di Mertens
L'errore dal dischetto di Dries Mertens in occasione della sfida contro il Manchester City ha pesato enormemente nell'economia della partita di Champions League persa in terra inglese dal Napoli di Sarri. Ma il campione belga resta il primo rigorista degli azzurri. Nessun cambio di guardia, nessuna nuova scelta: è lui che tirerà ancora dal dischetto (così come Dybala nella Juventus).
Diawara, il nuovo che avanza
Primo gol in assoluto
Molti avranno sgranato gli occhi quando hanno visto Diawara presentarsi sul dischetto del secondo penalty concesso alla squadra partenopea: una presenza inconsueta, di un giovane, al suo secondo anno a Napoli, in Champions League e senza aver ancora segnato in azzurro. Eppure il giovane centrocampista ex Bologna si è rivelato freddo alla perfezione nel battere Ederson con una precisa esecuzione.
Soluzione alternativa
Un segnale importante anche perché se le gerarchie non cambiano nelle scelte di Sarri, l'ex Bologna rappresenta comunque una nuova alternativa scelta dal mister per calciare i rigori. Dopo quello messo a segno da Jorginho, l'allenatore toscano sceglie un altro regista per calciare i rigori in determinati momenti della partita.
Hamsik, scende nelle gerarchie
Meglio lui, dunque, di capitan Hamsik, che potrebbe però ripresentarsi sul dischetto nel corso della stagione quando ritornerà ad essere il centrocampista decisivo che tutti conosciamo. Il capitano del Napoli non attraversa il suo miglior momento e dal punto di vista mentale Sarri non lo considera pronto per presentarsi dagli undici metri e avere la tranquillità di non fallire l'appuntamento con il gol.