Napoli, le priorità di calciomercato: portiere e 2 esterni nelle ultime notizie
Fra poco più di 15 giorni avrà ufficialmente inizio, col ritiro di Dimaro, la stagione 2017/18 del Napoli, la terza versione Sarri. Un’annata che si preannuncia, al netto della caratura del possibile avversario del preliminare di Champions League, ricca di insidie e di difficoltà dopo due anni, con Higuain prima ed il sontuoso Mertens poi, disputati a mille sia in termini di gioco che di punti fatti. L’estate che va a cominciare però, a differenza del tormentato addio del Pipita di 365 giorni fa non ha regalato forti traumi alla tifoseria con, invece, il patron De Laurentiis che ha trattenuto tutti i suoi big per puntare, a voce non troppo alta, allo scudetto.
Un trofeo che manca nella bacheca partenopea da 27 anni e che potrebbe arrivare il prossimo anno se gli spettacolari azzurri dell’allenatore toscano sapranno limare alcune lacune, più mentali che tecniche, e se la dirigenza saprà puntellare la rosa con gli innesti necessari per la “second unit” (le cosiddette seconde linee). In questo contesto, tenendo presenti i primati messi a referto dal Napoli – record storico di gol fatti (94), di punti in una singola annata (86), di miglior rendimento esterno del torneo (43 punti), di record di gol in trasferta ogni epoca della Serie A (50), di minor numero di sconfitte subite (4), di seconda miglior striscia vincente (14 risultati utili consecutivi) del torneo – vediamo dove e come Hamsik e compagni possono ancora migliorare.
Risorse dal mercato
Meret come Vice Reina
Una delle esigenze dettate dalle contingenze di mercato e di campo è un vice-Reina. E sì perché il Napoli con lo spagnolo alle soglie delle 35 primavere e con un rendimento stagionale non proprio al top (malgrado la vittoria del premio di parata dell’anno) sembra avere bisogno di un portiere giovane, di carattere e dalle grandi potenzialità da poter affiancare (almeno fino al 2019, stando al possibile rinnovo del numero #25) al capitano morale della squadra. Un ruolo, questo, che non può essere ricoperto dai vari Rafael e Sepe (2 presenze in due lo scorso anno) ma che sembrerebbe perfetto per l’estremo difensore dell’Udinese Meret.
Reduce dalla promozione in A con la Spal, infatti, il classe ’97, friulano doc sarebbe vicinissimo all’approdo all’ombra del Vesuvio grazie alla forte volontà del Napoli di assicurarsi uno dei migliori talenti italiani in circolazione, dell’esigenza per le norme federali di inserire in rosa un prodotto del vivaio (4 della propria “cantera” e 4 di qualsiasi settore giovanile nostrano) e dell’asse di mercato stretto fra i partenopei e l’Udinese negli ultimi anni (vedi gli affari Quagliarella, Inler, Armero, Allan, Zielinski, Domizzi, Denis, Zapata). Un acquisto importante, necessario che garantirebbe una valida alternativa a Sarri con Meret che contestualmente, alle spalle dell’ex Liverpool, potrebbe affinare maggiormente le sue incredibili doti, in attesa di ereditare dal “re” madrileno poi i pali del San Paolo.
Maggio in uscita, casting per la corsia destra
Nell’ottica di una stagione che avrà, come di consueto, molti impegni fra campionato, Coppa Italia e competizione europea (Champions o Europa League) il Napoli dovrà fare qualcosa sulle corsie laterali. Con l’ex freccia di Mazzarri Christian Maggio in partenza, infatti, i partenopei hanno l’esigenza di garantire, così come sulla fascia opposta con Ghoulam e Strinic, un ricambio all’altezza.
Così, il Ds Giuntoli dopo le difficoltà per arrivare a Conti e l’addio alle chance di acquistare Karsdorp promesso sposo della Roma, sta seguendo altre piste pur di accontentare il proprio allenatore con il belga Foket (valutato 3.5 milioni di euro) del Gent in pole e, sempre nel solco della metafora motoristica, Semedo (14 milioni) del Benfica e Guerreiro (20 milioni) del Borussia Dortmund in seconda fila. Tre elementi di grande affidabilità, giovani e, soprattutto, in grado non solo di alternarsi col “titolarissimo” Hysaj ma anche di insidiarlo sempre in qualsiasi gara per una maglia dal primo minuto.
Ounas e Berenguer per dare riposo a Callejon
Altra urgenza ormai non più rinviabile per una crescita definitiva della squadra è poi la ricerca di un vice-Callejon. Una necessità che si spiega coi numeri di un ragazzo iper-utilizzato capace di collezionare, in 4 stagioni, 207 gare su 210 e 18.540 minuti di gioco sui 18.900 minuti complessivi.
Un ruolino di marcia da odierno ‘stakanov' che diventa vieppiù insostenibile e che pone la necessità, a 30 anni, di far rifiatare il numero #7 trovandogli un alter-ego. Fra questi, nell’esigente casting di Giuntoli, troviamo i vicinissimi (l’impressione è che possano arrivare entrambi) Adam Ounas (valutato non meno di 12 milioni di euro), esterno destro mancino del Bordeaux, e lo spagnolo dell’Osasuna Berenguer (offerta sulla base di 5 milioni più 4 di bonus) con, sullo sfondo, il russo della Lokomotiv Mosca Aleksej Miranchuk. Prospetti con ampi margini di miglioramento e che, un po’ come avvenuto con Diawara, Rog e Zielinski, partendo dalle retrovie potrebbero prendersi tanti, tantissimi minuti nel Napoli che verrà.
Miglioramenti tecnico-tattici
Troppi i 59 gol presi nell’annata 2016/'17
59 gol al passivo in 50 partite, peraltro subendo poche volte il gioco degli avversari e con una media tiri subiti in porta davvero minima (10.2 conclusioni di media a gara), rappresentano uno score da migliorare per cercare di competere non tanto e non solo in manifestazioni internazionali ma anche contro la ‘Vecchia Signora’ in grado di fondare, invece, le proprie fortune sul proprio pacchetto arretrato. In virtù delle statistiche raccolte nella scorsa stagione però, la retroguardia azzurra sembra funzionare con 16.4 contrasti, 11.3 passaggi intercettati, 2.9 tiri bloccati e solo 2.5 parate di media a partita.
Quello che però non sembra andare per il verso giusto è la tenuta mentale dei ragazzi che, specie in gare già chiuse (vedi Crotone, Udinese, Torino, Bologna, Pescara, Chievo, Empoli, Cagliari o Sampdoria) si trovano ad abbassare la concentrazione ed a subire gol utili solo a rovinare la media reti subite. Un atteggiamento che, quindi, dovrà mutare con la possibilità da parte del Napoli di giocare anche in maniera diversa, e quindi non sempre a ritmi elevatissimi, e di riuscire, finalmente, a gestire al meglio le fasi della gara effettuando quell’ultimo salto di qualità, quell'upgrade che ancora manca.
Maggiore turnover, la chiave per non perdere brillantezza
Infine, per chiudere questa serie di passi, sul mercato ed in campo, da compiere per attentare al trono della Juventus troviamo la gestione degli uomini da parte di Sarri. E sì perché, numeri alla mano, al di là del modulo che, tranne qualche raro episodio a gara in corso col 4-2-3-1, è rimasto sempre lo spettacolare 4-3-3 che ha reso celebre il Napoli in tutta Europa, gli elementi utilizzati dall’ex Empoli sono stati quasi sempre gli stessi.
Otto giocatori, infatti, hanno superato quota 3mila minuti giocati in stagione, tre i 2mila primi giocati e quattro quota mille con, specie i neo acquisti, piuttosto penalizzati, alcuni anche per infortuni vari, con il giacimento dei vari Pavoletti, Giaccherini, Rog e Tonelli poco o per nulla sfruttato. Una tendenza, questa che ha comunque pagato ottimi dividendi con ben 86 punti conquistati in campionato ma che, alla lunga, in vista della prossima annata potrebbe danneggiare la compagine partenopea.