Napoli, le condizioni di Insigne: in forte dubbio per il Feyenoord
Ventidue partite giocate finora per un totale di 1842 minuti. In campionato come in Champions Lorenzo Insigne non ha mai saltato un match: salvo qualche sostituzione avvenuta quando il match non aveva più senso (col Benevento uscì al 57° – 17 settembre) oppure era divenuta strategica (col Sassuolo fuori all'80° – 29 ottobre; con l'Udinese al 78° – 26 novembre). Differente, invece, gli avvicendamenti avvenuti contro il Manchester City (55° – 17 ottobre), l'Inter (80° – 21 ottobre, restò in dubbio fino alla vigilia dell'incontro di campionato), lo Shakhtar (65° – 21 novembre) e la Juventus (76° – 1° dicembre): in tutti i casi il 24 azzurro è stato costretto a lasciare il campo per un risentimento muscolare.

Un primo segnale c'era stato col Manchester City. Insigne alzò bandiera bianca e chiese la sostituzione, lasciò il rettangolo verde toccando la parte interna della coscia destra, la zona del pube. Quel dolorino, sintomo di affaticamento e dell'usura dovuta al surplus d'impegni, s'è ripresentato venerdì sera nella fase cruciale della gara con i bianconeri: Napoli sotto di 1 gol e alla ricerca del pareggio contro un avversario arroccato, perde il suo calciatore migliore, più pericoloso dopo settanta minuti non giocati al meglio. Non può, non adesso, non ha abbastanza energie in corpo: Insigne – come Mertens e Callejon, gli altri interpreti del tridente di Sarri – non è una macchina e ha bisogno di riposo.

La preoccupazione di Sarri. "Da quando è tornato dalla Nazionale, ha quest'infiammazione al pube che lo sta condizionando", ha ammesso il tecnico dopo la sconfitta con la Juventus e ieri Radio Kiss Kiss – organo ufficiale del club – ha ribadito che il calciatore "è in forte dubbio per la trasferta di Champions League con il Feyenoord o potrebbe partire dalla panchina. In caso di forfait, tornerebbe in campo direttamente in campionato con la Fiorentina".

Riposo e terapie. Nella giornata di sabato Insigne non ha partecipato alla seduta defaticante e si è sottoposto soltanto a terapie. Più che la sua presenza a Rotterdam (da escludere, considerata la situazione) adesso sarà importante valutare la reale entità del problema muscolare che affligge il magnifico e soprattutto quanto tempo occorrerà per superarlo e tornare disponibile senza condizionamenti alcuni. Senza alcun rischio.
