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Napoli, l’indagine della Procura mette in ansia i tifosi: ecco cosa rischia il club

Il capo Procura della Figc, dopo aver messo nel mirino la Juventus, sta ora indagando anche sul club partenopeo in merito ad una presunta “amicizia” con l’ex boss Antonio Lo Russo. Il rischio, per la società di De Laurentiis, è quello di una sanzione e di un deferimento degli eventuali colpevoli.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo il caso scoppiato a Torino, anche il Napoli è sotto la lente d'ingradimento della Procura federale per presunti "contatti" con il mondo ultrà. Il capo Procura della Figc, ha infatti aperto un'indagine per accertare eventuali rapporti tra la società di Aurelio de Laurentiis e la parte più "estrema" della tifoseria partenopea. Giuseppe Pecoraro, che aveva già deferito il presidente della Juventus Andrea Agnelli per la vicenda legata al caso biglietti e ai presunti rapporti tra la dirigenza bianconera con ultrà ed esponenti della malavita organizzata, ha dunque messo nel mirino anche il club campano, in seguito all'audizione in commissione antimafia del sostituto procuratore della Dda partenopea Enrica Parascandolo. In attesa dello sviluppo e della fine delle indagini, questa vicenda sta ovviamente tenendo con il fiato sospeso molti tifosi azzurri: in ansia per gli eventuali rischi ai quali il club andrebbe incontro in caso di giudizio di colpevolezza.

Rischio sanzione amministrativa e deferimento

In caso di verdetto di colpevolezza, al Napoli verrebbe comminata una sanzione senza alcuna decurtazione di punti in classifica. Una punizione che non toccherebbe, dunque, l'aspetto sportivo ma soltanto quello amministrativo. Il rischio ulteriore è quello di un deferimento degli eventuali soggetti coinvolti e ritenuti responsabili di tali rapporti con la tifoseria. Le indagini della Procura mirano a far chiarezza sulla stagione 2010/2011 quando, in occasione di alcune gare interne, sarebbe stato avvistato a bordo campo l’ex boss Antonio Lo Russo: protagonista, secondo quanto raccontato dalla pm, di un'amicizia particolarmente stretta con l'ex attaccante Lavezzi e di alcuni favori proprio nei confronti dell'argentino. Le parole del sostituto procuratore Enrica Parascandolo, lasciano il club al momento abbastanza tranquillo: "Sicuramente esiste una forma di controllo come in tutte le attività da parte della camorra, ma questo non vuol dire che ci siano infiltrazioni nella biglietteria, nei rapporti con la società calcio Napoli o la gestione dei biglietti".

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