Napoli, l’agente di Zúñiga attacca Benitez: “Fuori per scelta tecnica”
Il procuratore di Zúñiga non ci sta: dopo le polemiche sulle condizioni del calciatore del Napoli e della Colombia, sfociate soprattutto sui social network, ha dato la sua versione dei fatti. Il calciatore stava bene già da tempo, e se non ha giocato, in pratica, è stato solo per scelta tecnica. Una stoccata nemmeno tanto velata a Rafa Benitez, tecnico spagnolo oggi alla corte del Real Madrid, che negli ultimi due anni sedeva sulla panchina del Napoli: con lui, il colombiano ha giocato appena diciotto partite, spalmate nel bienno 2013-2015.
Le polemiche sono nate dopo le recenti prestazioni con la Colombia dell'esterno napoletano, di fatto "assente" (o meglio, mai recuperato a pieno regimo) dall'ottobre 2013 in maglia azzurra ma regolarmente in campo prima al Mondiale 2014 in Brasile e poi di nuovo per la Copa América 2015 in Cile. Il tutto, rivela Riccardo Calleri, procuratore di Zúñiga, sarebbe stato dovuto ad una mera scelta tecnica. "I problemi fisici sono stati superati da tempo, ora tutto procede al meglio ed ha anche ritrovato la forma fisica migliore. Se non ha giocato", ha aggiunto ancora Calleri, "è solo per scelte tecniche e null'altra. Era disponibile e la possibilità di giocare c'era. Camilo avrebbe potuto vivere l'ultima stagione in modo differente", ha spiegato a Radio Marte, "ed anche lui è dispiaciuto. Sta benissimo da tempo, è stato anche in panchina nel girone di ritorno in questa stagione".
Insomma, la "colpa" dell'assenza di Zúñiga sarebbe dunque da imputare al solo Rafa Benitez. L'esterno colombiano aveva firmato il 1° ottobre 2013 il rinnovo del contratto con il Napoli fino al 2018, cancellando così le voci che lo volevano in partenza in direzione Juventus: ma appena venti giorni dopo fu operato per rimuovere una calcificazione al ginocchio destro. Un'operazione che avrebbe dovuto tenerlo fermo, a dir tanto, al massimo due mesi. Ed invece, il colombiano di fatto "scomparve" per sei mesi e mezzo, tornando in campo soltanto l'11 maggio successivo, alla chiusura del campionato. Convocato per il Mondiale, giocherà quattro delle cinque gare dei cafeteros, per poi tornare al Napoli: dopo un inizio promettente (sei presenze in sette partite, tutte da titolare), è di fatto scomparso, nuovamente, fino alla trentesima giornata. Nove minuti contro la Fiorentina, e poi di nuovo fuori, fino a fine stagione.