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Napoli-Juventus, 6 calciatori sempre presenti nello scacchiere tattico di Sarri e Allegri

Fra gli stacanovisti del big match del San Paolo c’è anche Gonzalo Higuain. Il bomber argentino è uno dei punti fermi della squadra di Allegri. Per il Napoli invece, sono pazzeschi i numeri di Josè Maria Callejon.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Una giornata fondamentale per capire al meglio il cammino di due delle più grandi squadre del campionato italiano. Un week end da sogno per i tifosi di Napoli e Juventus che, nel big match del “San Paolo”, si giocheranno una grossa fetta dei rispettivi obiettivi stagionali. Una gara fondamentale anche perchè metterà di fronte due grandi allenatori, Sarri e Allegri, rispettivamente primo e secondo nella classifica stilata qualche giorno fa per la consegna della preziosa “panchina d’oro”. Due modi diversi di concepire il calcio, ma soprattutto di gestire la rosa. Per entrambe le squadre infatti, sono 3 i calciatori fondamentali a cui il tecnico non ha rinunciato quasi mai da inizio stagione, scopriamo chi sono.

copertina

Unica e sola garanzia fra i pali per il Napoli

Pepe Reina, da quando è sbarcato a Napoli, sembra essere stato davvero stregato dalla cultura partenopea e soprattutto dal calore dei propri tifosi. La “ramanzina” ai tifosi dell’Atalanta che a loro volta ne dicevano di cotte e di crude sul popolo azzurro durante la gara d’andata giocata a Bergamo, i suoi riti scaramantici e le tante parole d’amore spese nei confronti dei tifosi del Napoli, sono il chiaro sintomo di un forte legame del portiere spagnolo con i campani. Al punto che anche Sarri non può proprio rinunciare alla sua esperienza. In questa stagione, l’ex Liverpool e Bayern Monaco, ha giocato 29 gare senza aver perso neanche un secondo di gioco, sono infatti 2610 i minuti in campo, fino ad oggi, di Reina con la maglia azzurra. Un vero stacanovista che non smette mai di difendere con tutto se stesso la porta del Napoli, il suo nuovo unico grande amore.

reina

Il capitano, “Marechiaro”, sempre in campo

Pilastro di un Napoli che senza di lui, probabilmente, si sentirebbe perso e spaesato. Sarri, fin dalla scorsa stagione, ha infatti puntato molto sulla tecnica, la qualità e l’intelligenza tattica di Marek Hamsik, capace di trasformare un’azione da difensiva in offensiva, con assist al bacio per il tridente d’attacco, ma anche bravo a contrastare le sortite verso la porta di Reina degli avversari. Un calciatore che, nonostante gli arrivi dei vari Rog, Zielinski, Diawara e Giaccherini, ha sempre mantenuto il suo posto di mezzala sinistra, con quella fascia da capitano indossata per tutte queste prime 29 gare del campionato di Serie A, mettendo insieme ben 2370 minuti giocati, perdendone sono 240, a causa di alcune sostituzioni che Sarri concedeva, a risultato acquisito allo slovacco, per fargli risparmiare fiato in vista dei vari impegni ravvicinati.

hamsik

Insostituibile, se non fosse per quella squalifica

Che dire di lui. Un motorino inesauribile, una scheggia sulla fascia destra, vero punto di forza di questo Napoli, che grazie al suo prezioso lavoro in copertura, garantisce quella superiorità numerica in fase difensiva agli azzurri che, sfruttando la sua velocità nelle ripartenze, creano pericolose azioni d’attacco. Stiamo parlando ovviamente di Jose Maria Callejon, ex Real Madrid e che da quando Higuain ha salutato il popolo partenopeo, per passare proprio alla Juventus, specie nella prima parte di stagione, segnava davvero come non aveva mai fatto nelle precedenti stagioni napoletane. Un calciatore a cui Sarri ha dovuto rinunciare solo una volta, ovvero quando fu squalificato, impiegandolo quindi, in Serie A, ben 28 volte. Per lui 2362 minuti giocati e soli 248 persi, sempre per farlo riposare in vista degli impegni europei o turni infrasettimanali di campionato.

callejon

Il grande ex è il punto fermo di Allegri

L’uomo più atteso al “San Paolo”, la sua prima gara a Napoli con la maglia degli eterni rivali che Gonzalo Higuain ha fortemente voluto indossare, l’estate scorsa, fra mille polemiche e insulti dei tifosi azzurri nei suoi confronti. Soprattutto per lui, la gara sarà a dir poco incandescente. Un match che il bomber argentino difficilmente dimenticherà, in virtù del fatto che dovrà rimanere nel capoluogo campano anche in vista del ritorno di Coppa Italia sempre con i partenopei. Dal suo arrivo a Torino, il Pipita è stato paragonato ad un diesel, a causa soprattutto di una condizione fisica piuttosto precaria, ma anche da un sistema di gioco di Allegri completamente diverso da quello di Sarri e che non vede più in lui l’unico terminale offensivo della squadra bianconera. Nonostante Dybala, Mandzukic, Cuadrado e Pjanic, l’argentino ex Real Madrid, è però un punto fermo del tecnico livornese che non rinuncia quasi mai alle grandi qualità del Pipita. Per lui 29 presenze, 2218 minuti giocati e 392 mancati a causa di diverse sostituzioni a gara in corso.

higuain

Impossibile rinunciare al numero uno

Il capitano della nostra Nazionale di calcio, capitano della Juventus e vero simbolo dello sport italiano, è uno dei punti di riferimento del tecnico Massimiliano Allegri che conta molto sulle “consulenze” di Gigi Buffon, colonna della squadra bianconera. Di Gigi Buffon non ci sarebbe da dire molto, per lui, con la Vecchia Signora, in questa stagione, ben 25 presenze, 2205 minuti di gioco in campo e 405 minuti mancati per un turnover con Neto che spesso l’ex tecnico del Milan concede all’ormai 40enne portierone azzurro. Anche per lui, Napoli-Juventus, è una gara speciale.

buffon

Con il tedesco in campo, i bianconeri mai in difficoltà

Già dallo scorso anno, Sami Khedira, è stato il grande punto fermo della Juventus di Allegri. Un calciatore che riesce a garantire un equilibrio incredibile alla squadra bianconera e che soprattutto è capace di inserirsi in fase offensiva con delle incursioni verso la zona gol nell’area di rigore avversaria. Lo scorso anno, l’ex Real Madrid, anche a causa di diversi infortuni, che ne hanno sempre rallentato la crescita da calciatore, non ha potuto garantire alla Juventus quella continuità che la dirigenza e il tecnico si aspettavano. Quest’anno invece, in gran forma, e soprattutto meticolosamente gestito dallo stesso Allegri, Khedira è riuscito a totalizzare, ad oggi, 25 presenze in campo. Solo in alcune occasioni, a causa degli impegni ravvicinati di Champions League, gli è stato concesso un turno di riposo in panchina o addirittura in tribuna. Il tedesco ha giocato 2063 minuti, saltandone però 547, mai per infortunio.

khedira
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