Napoli-Juve, magie di Maradona e Cavani e non solo: 5 indimenticabili precedenti
Ormai ci siamo, Napoli-Juventus è già cominciata. Un match pazzesco che negli anni ha regalato grandi emozioni e grandi gioie, specie ai tifosi del Napoli, allo Stadio “San Paolo”. L’ultima vittoria azzurra, risale al match d’andata dello scorso anno, il 26 settembre del 2015, quando la squadra allenata da Maurizio Sarri, riuscì a battere i bianconeri 2-1 grazie ai gol di Insigne ed Higuain per gli azzurri e Lemina per la Juventus. Una gara che sarà ancora più emozionante vista la presenza in campo proprio del Pipita, con la maglia dei bianconeri, e che ha reso a dir poco incandescente questo big match di giornata. Vediamo negli anni i 6 precedenti più belli, giocati a Napoli, fra le due squadre.
La magia di Diego su punizione
Una delle gare che sicuramente il popolo partenopeo difficilmente riuscirà a dimenticare. Tutto accadde il 3 novembre della stagione 85/86. Bastò un quarto d’ora per far impazzire il San Paolo. Ad un quarto d’ora dal termine infatti fu fischiata una punizione a due in area in favore del Napoli. Maradona, star di quella formazione, sistemò la palla alla sinistra di Tacconi, era all’altezza del dischetto, 10-12 metri. La barriera vicina al punto di battuta, forse 7 metri, anzi 5. Maradona parlottò con Pecci: “Eraldo, passamela un pochino indietro”. Il centrocampista lo prese per matto, ma Maradona ribadì: “Tu toccala e non preoccuparti”. Il resto della squadra intanto continuava a protestare, per la troppa vicinanza della barriera. Il resto è una parabola magica, la punizione divina che il Pipe de Oro disegnò con un cucchiaio nell’aria, una palombella, il pallone carico d’effetto che riuscì incredibilmente a scavalcare la barriera di 6 juventini fino ad insaccarsi tra palo e traversa, col povero Tacconi che rischiò di farsi male davvero pur di riuscire a prendere quella palla assurda. La gara finì così: 1-0, e Maradona mostrò ancora una volta il suo enorme talento.
Due rigori che fecero infuriare la Juventus
Dopo la gara d’andata di Coppa Italia, giocata a Torino, qualche settimana fa, e terminata con il punteggio di 3-1 in favore dei bianconeri, la Juventus vinse fra mille polemiche dei tifosi azzurri grazie a due rigori tanto contestati dal popolo partenopeo. Alcuni dissero che questo era ancora il prezzo da pagare per il Napoli per la gara del 2007 giocata a Napoli, fra le due squadre, in cui gli azzurri vinsero con due rigori che, visti alla moviola, non c’erano. Tornati in Serie A infatti, le due formazioni si sfidarono nella massima serie nella nona giornata di campionato. Il 27 ottobre 2007 si svolse una delle partite giudicata fra le più controverse della storia dei match fra Napoli e Juventus. Gli errori arbitrali favorirono il Napoli, per questo i tifosi juventini definirono vergognosa la vittoria degli azzurri che avvenne per due rigori realizzati da Domizzi dopo due presunti contatti in area di rigore, con Zalayeta e Lavezzi, che fecero infuriare la Juventus. Nel mezzo il gol di Gargano per il momentaneo 1-1 dopo l'iniziale vantaggio dei bianconeri ad opera di Alex Del Piero.
La tripletta di Cavani con Mazzarri in panchina
E’ stata la notte del Matador, dell’uomo che più di tutti ha segnato quelle stagione del Napoli. Edinson Cavani, con il Napoli di Mazzarri, era il terminale offensivo di tutte le azioni degli azzurri. Il 9 gennaio del 2011, l’attuale attaccante del Psg, regalò a tutta Napoli una delle più belle vittorie dell’era De Laurentiis, 3-0 alla Vecchia Signora. Dopo l’ultima tripletta alla Juventus, firmata Careca, fu infatti Cavani a far impazzire i tifosi del San Paolo che dall’inizio alla fine non hanno mai smesso di incitare i loro giocatori per tutta la notte, una delle più dolci per il pubblico azzurro. E ciò è stato sicuramente un fattore determinante sull’impatto alla gara di entrambe le squadre. Una Juventus tramortita dai colpi dell’uruguaiano, e la carica del San Paolo, consentirono al Napoli di vincere una delle partite più belle dell’era Mazzarri.
La prima Juve di Conte e il pari folle del San Paolo
Spettacolo al San Paolo nel recupero della 11^ giornata della stagione 2011/2012. Era il 29 novembre del 2011, la Juventus di Conte, in maniera quasi inaspettata, era in testa alla classifica del campionato e si presentò al San Paolo con gli sfavori del pronostico, anche se gli azzurri dovevano fare a meno dello squalificato Cavani. E infatti, ad inizio gara, Hamsik aprì quella sarà poi una vera e propria maratona di gol, di testa, siglando il gol del momentaneo vantaggio del Napoli dopo aver fallito un rigore 5′ prima. Dopo poco tempo, il raddoppio di Pandev sembrava aver definitivamente tagliato le gambe ai bianconeri. Matri però, al 3′ della ripresa, riuscì a riaprire il match per la Juventus, prima che, al 68′, ancora il macedone, riuscisse a segnare il gol del 3-1 a Buffon. Al 72′, quasi a sorpresa, Estigarribia riaprì ancora una volta la partita per i bianconeri che, dopo diversi attacchi verso la porta azzurra, al 77′, con Pepe, riuscirono a completare la rimonta, fissando il risultato con un definitivo 3-3. Alla fine la della gara i tifosi juventini intonarono per la prima volta il coro de “’O Surdato nnammurato”, inno delle vittorie napoletane, come sfottò.
Rivincita di Doha: 3-1 della Juve al San Paolo nel 2015
Sulle notte di “Napulè” di Pino Daniele, il San Paolo accolse l’ingresso in campo delle due squadre in uno dei momenti più emozionanti di quella stagione in cui si omaggiò il grande artista partenopeo prematuramente scomparso. Ci volevano Massimiliano Allegri e una grande Juve per sconfiggere il tabù San Paolo. Dopo 14 anni infatti, i bianconeri riuscirono a battere il Napoli 3-1 a casa sua. Da tutti fu definita come la rivincita di Doha che arrivò grazie ai gol di Pogba, Caceres e Vidal. Nel mezzo solo il gol degli azzurri realizzato da Britos, per il resto fu una gara giocata quasi alla perfezione dalla Juventus che, a giugno, avrebbe poi addirittura giocato la finale di Champions League, contro il Barcellona, dopo aver battuto, nel doppio confronto di Torino e Madrid, i blancos. Una stagione che però si concluse con lo scudetto dei bianconeri, in una stagione soddisfacente per i ragazzi di Allegri.