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Napoli, il sogno di Diawara continua: “Giocavo per strada oggi davanti a 40 mila persone”

Il 19enne centrocampista dei paretenopei, in occasione di un Junior Camp ricorda le proprie origini e la propria storia: “Giocavo a calcio in strada, oggi sono in un grandissimo club, davanti a 40 mila persone. Un sogno ad occhi aperti”
A cura di Alessio Pediglieri
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Un sogno che si avvera e continua. Anche perchè viene alimentato ogni giorno dalla volontà di renderlo tale, con la consapevolezza della fortuna avuta e con la forza di chi sa che il miglior modo di onorare il tutto è compiere il proprio mestiere seriamente e con professionalità. E' la storia di Amadou Diawara, oggi centrocampista del Napoli che si sta giocando il secondo posto e una finestra sulla Champions League (contro il Real Madrid), per volontà di Maurizio Sarri che lo ha voluto a tutti i costi in estate, prevelandolo dal Bologna dopo una stagione eccellente.

Dalle strade al San Paolo – I ricordi sono tornati alla mente del giovane centrocampista in occasione della sua ospitata alla Junior Tim Cup  presso l’oratorio Giovanni Paolo II a Napoli. Un'occasione per vedere giocare i ragazzini, ritornare indietro nel tempo (ma non troppo visto che Diawara ha appena 19 anni) e ripercorrere una straordinaria avventura calcistica oggi giunta ad una tappa fondamentale, con i colori del Napoli uno dei club più prestigiosi e importanti del campionato italiano: "Giocare da giovane in Serie A è ancora adesso un'emozione inspiegabile, soprattutto quando penso da dove arrivo. La mia storia è particolare, arrivo dall'Africa, dove giocavo a calcio per strada, invece adesso mi trovo a scendere in campo di fronte a 40mila persone."

Divertirsi, secondo le regole – Una storia che aveva già fatto il giro del mondo, di un ragazzo giunto in Italia per disperazione, che giocava a calcio per gioia, che è stato fortunato nell'essere notato ma è stato (e lo è ancora) intelligente nel non farsi prendere la mano dalla situazione, trasformando il ‘fato' in qualcosa di concreto, figlio della forza di volontà e umiltà: "Napoli è una grandissima città prima di essere una grande squadra, vestire questa maglia è un orgoglio. Sono giovanissimo ma ai ragazzi consiglio di lavorare e ascoltare gli allenatori e i loro consigli. Nella vita e nel calcio bisogna essere educati e rispettare le regole, divertendosi giocando insieme ai propri amici".

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