Napoli, ecco Rafael: il portiere che non ha paura di nulla (VIDEO)
Determinato, sereno. Questo è Rafael, neo portiere del Napoli di Benitez che si è presentato oggi a stampa e tifosi. Pronto a sostituire con i colori azzurri l'icona di sempre, Morgan De Sanctis (oramai alla Roma, in attesa dell'ufficialità) e che si giocherà il posto da titolare con il connazionale Julio Cesar (in dirittura d'arrivo, riuscendo a limare gli ultimi dettagli con il QPR per la buonuscita dopo aver trovato già l'accordo sull'ingaggio col giocatore) o con chi verrà. Perchè "nei contratti non c'è scritto chi sarà il numero 1 – dice Rafael -. E io mi alleno sempre per essere solo il primo".
Il bambino divenuto uomo. In attesa di diventare campione – Un ragazzo, costretto a diventare uomo troppo prematuramente, quando a 13 anni ha conosciuto il dolore più grande: la perdita della mamma. Un dramma che invece di abbatterlo, l'ha reso più forte e l'ha reso la persona che oggi è: "Sono maturato velocemente, ho perso mia mamma a 13 anni e anche a livello calcistico sono arrivato in prima squadra giovanissimo. Sono pronto mentalmente sia nella vita che nel calcio, la pressione non mi fa paura. Ho 23 anni ma con l'esperienza di un ragazzo molto più vecchio". Così si presenta ai suoi nuovi tifosi, senza alcuna paura, nemmeno di un calore che solo a Napoli in Italia un giocatore può trovare, per le vie della città, negli allenamenti quotidiani, in un San Paolo esaurito e da togliere il fiato: "Sono tranquillo – rassicura il giovane brasiliano – ma ho già giocato con 100mila persone con la nazionale brasiliana. Ho scelto il Napoli perchè in Brasile ha visto la grandezza del Napoli. E' uno dei primi club d'Italia e sta crescendo".
Un portiere moderno, che piace a Benitez – E pensare che quando iniziò a giocare a calcio, ricopriva il ruolo di attaccante. Era il tempo dei primi calci al pallone, tra le fila delle giovanili del Santos dove debutterà da titolare giovanissimo, nel 2010 contro il Cruzeiro: "Sì" ammette "Volevo fare la punta, ma mi mandarono in porta e parai tutto. Tutti da piccoli volevamo essere attaccanti". Poco male, perchè qualcosa del ‘puntero' gli è rimasto ancora nel sangue: il tocco di palla, che male non fa. Soprattutto nel calcio moderno, come piace a Benitez: "Nel calcio moderno il portiere deve giocare con i piedi per aiutare la squadra quando non ci sono spazi. Continuo a lavorare per continuare migliorare anche se in questa caratteristica me la cavo". Benitez, il tecnico che l'ha richiesto a De Laurentiis e che è stato accontentato. Un allenatore abituato a lavorare con i giovani e a far crescere i talenti. Rafael lo sa, come sa perfettamente che dovrà conquistarsi la piazza e il posto da titolare: "Mi ha detto come vuole che sia il suo portiere. Io mi alleno sempre per essere il primo portiere, ma a scegliere sarà Benitez. Io non penso a questo, ma solo a lavorare e giocando nel Napoli avrò maggiore visibilità. Per me è uguale se ci sarà Julio Cesar o qualcun altro. Chi arriva deve essere bravo, poi sceglierà l'allenatore".
In attesa di Damiao e dei rigori di Balotelli – Brasiliano come Julio Cesar suo probabile compagno, e soprattutto come Damiao, uno degli obiettivi principe del mercato offensivo del Napoli. Che Rafael conosce benissimo: "Damiao è un grandissimo attaccante, un bomber, ormai della nazionale. Cerca il gol ma corre, marca ed aiuta tanto la squadra". Un'analisi da esperto e grande osservatore del calcio. Perchè Rafael da sempre è un professionista dei particolari, un osservatore speciale di tutti gli attaccanti che un giorno o l'altro potrebbero essergli avversari: "Sto attento a tutte le caratteristiche degli attaccanti, rispetto tutti e guardo molto il campionato italiano. Balotelli calcia molto bene i rigori, ma sui rigori ho lavorato tanto anch'io: mi muovo molto, sulla linea, per diminuire la visuale del rigorista". SuperMario è avvertito…