Napoli, è giusto oppure no cedere a fine stagione Lorenzo Insigne?
Lorenzo Insigne lontano da Napoli è uno scenario possibile a giugno. Le voci stanno lasciando spazio alle trattative e Mino Raiola, procuratore del fantasista dei partenopei, sarebbe già a lavoro per capire i margini di confronto con il club e la qualità delle proposte in entrata. L'ultimo sassolino uscito dagli scarpini del ‘Magnifico' è rotolato a fine match contro il Sassuolo, dove un gol di Insigne ha evitato al Napoli di perdere ulteriore imbarazzante terreno dalla Juventus e venire risucchiato nella lotta per un posto in Champions.

Un pareggio che al Mapei Stadium che ha rasserenato i tifosi del Napoli che hanno visto smuovere la classifica con un secondo posto al momento ancora a riparo di sgradite sorprese. Fatto sta, che il ritorno prepotente del Milan che nel girone di ritorno sta mantenendo il ritmo della Juventus, potrebbe anche impensierire il Napoli, concentrato quasi del tutto sul fronte Europa League.
Le polemiche nei confronti del Magnifico
Non mancano le polemiche, ovviamente e verso Insigne in particolare si è accesa una lucina d'allarme. Di insoddisfazione, soprattutto da parte del giocatore stanco di essere preso di mira da una parte di tifoseria che non gli perdona nulla, come il rigore sbagliato contro la Juventus: "Finché resterò qui darò sempre il 100%. Sono l’unico che viene sempre preso di mira quando non gioco bene e la cosa mi fa male. Ma cerco sempre di lavorare per tornare ai miei livelli"
Perché venderlo: i 100 milioni e Mino Raiola
Venderlo adesso potrebbe rappresentare per il Napoli un rientro economico importante. De Laurentiis non pone veti, basa le sue decisioni sulle cifre economiche a lui più opportune. Ad esempio, per il ‘Magnifico' già si parla di una base precisa di partenza: 100 milioni di euro. E Mino Raiola sarebbe già al lavoro per evidenziare i problemi del suo assistito nel restare in una piazza sempre meno tollerante, motivo per cui si dovrebbe alzare l'emolumento se si volesse tenere Insigne come punto di riferimento e parafulmine.
L'attuale contratto di Insigne col Napoli
L'ultimo prolungamento di contratto è arrivato due anni fa, nell'aprile del 2017 ed è stato sottoscritto con scadenza a giugno 2022. E' il momento di ridiscuterlo prima che i tempi si accorcino per un giocatore che oramai vanta una militanza di quasi 10 anni in maglia azzurra (al lordo dei prestiti e della gavetta in Primavera) e che sta raggiungendo il pieno della maturità (è un classe 1991). Trattenerlo ora significherebbe sposarsi per il resto della vita professionale.

Perché trattenerlo: Ancelotti e il rendimento da top player
Ago della bilancia è ovviamente anche Carlo Ancelotti che deve valutare quanto tatticamente e tecnicamente voglia appoggiarsi su Insigne nel proseguo di un progetto tecnico che ha ereditato da Sarri, ha portato avanti senza scossoni ma sta plasmando a propria immagine. C'è da considerare che Insigne in questa stagione, pur criticato che in passato, ha mantenuto i livelli dello corso anno, confermando gol in doppia cifra da oramai 4 stagioni. Ancelotti non sembra intenzionato a metterlo in discussione, lavorando su altri elementi (Mertens e Callejon, ad esempio) per l'immediato futuro: segnale chiaro, ma molto dipenderà dal filo che vorranno tessere Raiola e De Laurentiis.