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Napoli, De Laurentiis sbotta: diamo fastidio, campionato riservato a 2 squadre

Il patron azzurro ironizza sugli ultimi episodi arbitrali e lancia una provocazione riguardo le due milanesi.
A cura di Francesco Ferrara
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Napoli, De Laurentiis sbotta: diamo fastidio, campionato riservato a 2 squadre

Ed alla fine anche Aurelio De Laurentiis è sbottato. Il presidente del Napoli è sempre stato un personaggio vulcanico, ma ha sempre tenuto un profilo basso nei confronti delle direzioni arbitrali, senza entrare nel merito degli arbitraggi. Alla luce degli ultimi episodi però nemmeno lui è riuscito a mantenere la calma ed ha sbottato. All'hotel Vesuvio, in occasione della presentazione del fim "Amici miei- come tutto ebbe inizio", il patron ha avuto modo di parlare anche della sua creatura: "Abbiamo subìto dei torti, senza gli errori arbitrali il Napoli sarebbe primo".

Mazzarri dopo la squalifica è stato accusato anche di aver bestemmiato, ma De Laurentiis lo difende: "Sentire che Mazzarri è blasfemo è assurdo. Siamo una realtà che dà fastidio, perchè ha i conti in ordine e segue le regole". Sembra che lo scudetto sia una prerogativa solo delle squadre milanesi, ed infatti puntuale arriva la stoccata del patron: "Se il campionato devono giocarselo solo due squadre ce lo dicano, noi andiamo a fare un torneo con le altre 17. Poi le due vincitrici si sfidano, e chi vince si porta a casa il trofeo".

Scherza De Laurentiis, ma non troppo. Le ultime direzioni di gara, accompagnate da una condizione fisica non più straripante, hanno allontanato il Napoli dal sogno scudetto. Ma il contrattacco del presidente non finisce qui. Nel corso di Napoli-Brescia il patron si è alzato in piedi ed ha incitato il pubblico. La cosa non è piaciuta ad alcuni opinionisti Mediaset, come Di Canio, che ha accusato il presidente di aizzare la folla.

Ma anche in questo caso il presidente ha rimandato le accuse al mittente con asprezza: "Allo stadio io vesto i panni del presidente ma anche del tifoso, e voglio essere libero di potermi esprimere. Altrimenti non sarebbe uno stato di diritto, ma uno stato di polizia. Dopo aver sentito una trasmissione ho pensato di non venire più allo stadio o di non far venire più loro. Ma poi ho pensato che sono libero di fare ciò che voglio a casa mia".

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