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Napoli da record per uno studio Uefa: pochissimi infortuni e tanti allenamenti

La squadra di Sarri è una delle squadre europee con il minor numero di giocatori infortunati, solo nove, da inizio stagione a fronte di tantissime ore di allenamento.
A cura di Marco Beltrami
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Il Napoli fa paura. L’ultima prestazione del collettivo azzurro di Maurizio Sarri, il 7-1 rifilato al Dall'ara al Bologna, ha ancora una volta strappato gli applausi di tifosi e addetti ai lavori. Il Real Madrid, prossimo avversario nel doppio confronto degli ottavi di Champions, dovrà dunque fare molta attenzione ad una squadra reduce da 17 partite senza sconfitte. Se i risultati sono positivi, le prestazioni sono superlative e in alcuni casi addirittura eccezionali. Merito di Maurizio Sarri e del suo staff, abile tra l’altro a ruotare con intelligenza le sue pedine, collocandole in campo nel migliore dei modi.

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Se a livello tattico dunque il tecnico e i suoi collaboratori non sbagliano un colpo, c’è anche un altro aspetto che fa sorridere e non poco. Uno studio diffuso dall’Uefa e coordinato dal professore Jan Ekstrand dell’Università svedese di Linkoping, ha evidenziato che il Napoli è una delle prime squadre d’Europa nella speciale classifica del minor numero di infortuni. L’analisi come evidenziato da Gazzetta.it, è stata effettuata su un campione di 35 top club del panorama calcistico internazionale.

In tutto da inizio stagione, la squadra azzurra ha fatto registrare 9 infortuni totali, 4 in allenamento e 5 in partita, di cui 5 di natura muscolare, 3 più “pesanti” e una rottura del crociato. Considerando che il Napoli è una delle squadra che si allena di più (5330 ore, con 4804 ore nelle sessioni di allenamento e 527 ore durante le partite), spicca ancor di più il risultato di 0,8 infortuni su 1000 ore di allenamento svolto. Un dato notevole alla luce della media di 2.6 da parte delle squadre oggetto dello studio. Così come notevole è anche il risultato relativo al tasso di infortuni totali (quelli di ogni tipo, riportati sia in allenamento che in partita). Un tasso di 1.7 infortuni ogni 1000 ore di attività a fronte di una media generale di 5.2.

Solo complimenti dunque per lo staff di Sarri e in particolare anche per quello medico diretto dal dottor De Nicola, con il dottore Enrico D’Andrea e il dottore Raffaele Canonico e cinque fisioterapisti (Massimo Buono, Giovanni D’Avino, Fabio Sannino, Marco Romano e Marco Di Lullo). Anche i risultati relativi ai tempi di recupero rappresentano il fiore all’occhiello per il club azzurro. Ultimo caso quello di Milik tornato in panchina appena 97 giorni dopo la rottura del crociato. In precedenza era stato il turno di Insigne, guarito dopo 125 giorni dallo stesso problema.

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