Napoli-Bologna, Mazzarri iniziò da lì la sua avventura in azzurro

Il posticipo di domenica sera sarà Napoli-Bologna, proprio la gara con cui Walter Mazzarri ha iniziato la sua avventura sulla panchina azzurra esattamente 13 mesi fa: "Era ottobre, e non c'erano molte persone a quella partita". Ed allora il tecnico toscano parla della sua esperienza, finora esaltante, nella città partenopea: "Abbiamo iniziato un progetto di crescita che continua, al quale abbiamo saputo abbinare un gioco bello e divertente. Ora siamo al terzo posto, ma non dobbiamo avere dei limiti. La cosa importante é che non ci montiamo la testa, non dobbiamo fare come la cicala".
Parla della rosa e del feeling che c'é col presidente: "Voglio un gruppo di 22 giocatori, non di più, altrimenti sarebbe difficile gestirli. Il mercato lo fa la società, il mio compito é lavorare e bene coi giocatori che mi mette a disposizione. Bisogna anche guardare i bilanci".
Un pensiero ai suoi giocatori: "Io guardo ai miei calciatori come un padre guarda ai figli. Sono contento per Lavezzi che ha riconquistato la nazionale. Se ci é riuscito lo deve anche al Napoli. Maggio ed Hamsik sono un po' usurati, ma son pur sempre importanti. Non ci dimentichiamo che svolgono un prezioso lavoro tattico. Marek può essere decisivo anche al 60%".
Infine il tecnico toscano chiude la sua intervista con una battuta sulla città: "Ho accettato la panchina del Napoli perché qui il calcio é vissuto come un riscatto sociale, ed ho voluto affrontare questa sfida. L'entusiasmo dei tifosi é un valore aggiunto, se interpretato con equilibrio. Dedichiamo a loro ogni vittoria".