Napoli, anche in Congo si tifa per la squadra azzurra

Molto spesso al calcio sono legati interessi economici e di parte, ma la storia che arriva dal Congo passando per Napoli rivaluta questo sport. A Quarto, un quartiere di Napoli, vive don Felix Ngolo, sacerdote congolese emigrato da 8 anni nella città campana. La fede della religione si fonde con la fede per il calcio, come emerge dalle parole di don Ngolo: "Ho capito di non poter comprendere la cultura napoletana se prima non capivo il loro attaccamento al Napoli. Quando andavo a benedire le case dei fedele ovunque c'era qualcosa di azzurro, i bambini mi chiedevano di benedire il poster di Maradona, così sono diventato tifoso del Napoli anche io".
Un Napoli che finalmente vola, in città si sogna ad occhi aperti: "Il Napoli ora può lottare per lo scudetto. Cavani é fortissimo, ma il mio giocatore preferito é Lavezzi. In campo sorride sempre. Anche nel mio villaggio in Congo si tifa Napoli, i bambini hanno imparato anche l'inno degli azzurri". Una storia fatta anche di solidarietà e beneficenza. Gli abitanti di Quarto con le loro offerte hanno contribuito a costruire in Congo, un paese martoriato dalla guerra, una scuola elementare, una sala parto, un pozzo d'acqua, una postazione Internet.
Don Ngolo ringrazia i napoletani per il loro aiuto: "Circa 200 bambini congolesi sono stati adottati a distanza dai quartesi, così come molti infermieri sono venuti in Italia per seguire corsi di formazione. Alcuni studenti napoletani invece sono andati in Congo per approfondire la conoscenza del posto". La squadra di Mazzarri ha una missione in più, vincere anche per il villaggio Eolo in Congo, perché anche lì si urla "forza Napoli".