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Napoli, Ancelotti ritrova la Juve tra CR7, lo striscione del ‘maiale’ e il dito medio

Il tecnico di Reggiolo tornerà a Torino da avversario per l’ennesima volta dopo il brutto periodo passato in bianconero tra il 1999 e il 2001, quando l’ambiente Juventus non lo ha mai accettato. Dai cori agli striscioni fino al dito medio verso i tifosi della curva Scirea, nonostante i 144 punti conquistati in due anni Carletto è sempre stato visto come un avversario e all’Allianz Stadium troverà solo un ragazzo a salutarlo con affetto: si chiama Cristiano Ronaldo.
A cura di Vito Lamorte
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Quella di sabato sarà la seconda apparizione all'Allianz Stadium di Torino per Carlo Ancelotti da quando la Juventus si è trasferita lì nel 2011. Lui da quelle parti ci passava, ma quando c'era il Delle Alpi e qualche volte ha vestito anche la tuta della Vecchia Signora. Il periodo trascorso sotto la Mole è stato parecchio difficile per il tecnico di Reggiolo che venne chiamato per sostituire Marcello Lippi e nonostante i 144 punti conquistati in due anni non è mai sbocciato quello che poteva essere un benché minimo rapporto di lavoro normale. Carletto a Torino ha trovato un clima ostile fin dal suo arrivo, con i tifosi lo hanno subito contestato senza sé e senza ma. L'odierno tecnico del Napoli venne offeso con uno slogan pesantissimo e vergognoso "Un maiale non può allenare" e di questo rapporto ha parlato in uno dei suoi tre libri ("Preferisco la Coppa"):

Primissimi giorni di lavoro a Torino, sono quasi in sede, davanti a piazza Crimea vedo un obelisco. Bello, mi colpisce, davvero particolare quella scritta fatta con lo spray: "Un maiale non può allenare". Cuminciom ben, cominciamo bene. Dentro, ad aspettarmi, tutti i capi ultras portati da Moggi: "Dovete fare pace con Ancelotti, avete capito?". No, non hanno capito, non serve neppure spiegarglielo, risparmiate i soldi del Cepu.

Sono stato un giocatore della Roma negli anni Ottanta e l’avversaria era la Juve, sono stato un giocatore del Milan e l’avversaria era la Juve, ho allenato il Parma e per lo scudetto giocavamo contro la Juve: mi vedono come un nemico, punto e basta. Le cose non sarebbero mai cambiate e non cambieranno mai. Sono pochi poveracci in mezzo a tante gente perbene, magra consolazione. Era dedicato a loro il dito medio che una sera, da allenatore del Milan, ho alzato verso la curva Scirea. Gente di poca fantasia, sempre il solito coro: "Un maiale non può allenare". Mi fa tremendamente girare i coglioni. È un’insopportabile mancanza di rispetto verso la figura del maiale.

Che può allenare. Eccome se può. E anche vincere, alla faccia loro e di quella ben più simpatica di due miei amici di Parma, tifosi veri della Juventus, i primi a cui ho pensato dopo la Champions League vinta contro i bianconeri all’Old Trafford. Benedetto sia quell’ultimo rigore di Shevchenko a Manchester. Ho comprato due salami, li ho infiocchettati e portati a destinazione, con doppio bigliettino: "A voi il salame, a me la Coppa". Hanno riso, l’hanno presa. Perché mi conoscono meglio di altri. Sanno come sono fatto: io la coppa quasi sempre la mangio, ma quando posso la vinco.

https://youtu.be/anz2gpRaHUo

Ancelotti non è mai stato ben visto dai tifosi juventini e di conseguenza lui non ha portato via un buon ricordo dall'esperienza bianconera. Tutt'altro può raccontare Cristiano Ronaldo, che ha avuto Carlo come tecnico a Madrid e insieme a lui ha vinto una Copa del Rey, una Champions League (la famosa "Decima"), la Supercoppa Europea e un Mondiale per Club. Lo stesso portoghese riservò parole di affetto per l'allenatore italiano poco tempo dopo l'esonero da parte di Florentino Perez:

Ancelotti è stata una sorpresa incredibile. All'inizio pensavo fosse leggermente arrogante e invece non lo è affatto. Carlo è una brava persona, sensibile. Parlava con noi tutti i giorni, con tutti noi, non solo con me. È una persona incredibile: ogni giocatore dovrebbe avere l'opportunità di lavorare con lui perché è un grande allenatore. Mi manca molto.

Certamente Ancelotti sabato troverà un clima poco amichevole, sia per i suoi trascorsi che per il rapporto che c'è tra le tifoserie di Juventus e Napoli, ma un caloroso abbraccio lo riceverà e sarà quello di un ragazzo di 33 anni di Funchal. L'astio da parte dell'ambiente bianconero nei confronti di Carletto è tuttora un mistero ma se i due secondi posti di Ancelotti, ai tempi alla sua terza esperienza di club, sono stati il preludio alle tante vittorie seguenti (tra Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania) allora un maiale può allenare eccome, con buona pace di chi pensava e pensa ancora il contrario.

Striscione contro Ancelotti e van der Sar.
Striscione contro Ancelotti e van der Sar.
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