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Napoli, Ancelotti rialza la testa: “Anche da queste sconfitte si esce più forti”

La scoppola rimediata contro il Liverpool autore di cinque reti, per i tifosi napoletani è stato un colpo tremendo. Ma il tecnico non ci sta e accetta il risultato del campo con precisi distinguo: “Non si colpevolizza nessuno, potevamo giocare in difesa ma non ci serve: le figuracce meglio farle ora che fra un mese”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Napoli si lecca le ferite: cinque stilettate all'orgoglio arrivate direttamente dal Liverpool, finalista dell'ultima Champions League e sicuramente più avanti nel lavoro estivo dei partenopei. Che nei 90 minuti dell'ultima amichevole hanno capito ben poco in campo. Carlo Ancelotti lo sa, ne è cosciente ma sa anche perfettamente che un incidente di percorso dev'essere inserito nel tabellino di marcia che porta la squadra alla convinzione delle proprie potenzialità.

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Nessuno è riuscito a dare più di quel che è apparso il proprio compito. Così, il Napoli si è sciolto sotto i colpi perfetti di un avversario che ha saputo sfruttare ogni debolezza ed errore punendo oltremodo gli azzurri. Che sono usciti dal campo a testa china, consci di una gara che ne ha ridimensionato le aspettative.

Subito di nuovo al lavoro. Non per Carlo Ancelotti che nell'acqua sporca salva sempre il bambino. Al quale bisognerà insegnare maggior accortezza. Velocemente, perché il tempo stringe: "I problemi intravisti oggi li abbiamo chiari tutti e ci andremo a lavorare in fretta già da domani con le idee più chiare".

Abbiamo impostato la partita cercando di giocarcela a viso aperto, credo ci serva fare così

Provare la cosa difficile. Una sconfitta che brucia come sale sull'orgoglio di una squadra che avrebbe volentieri evitato una gara giocata in questo modo: "Abbiamo mostrato delle difficoltà, specie all'inizio, abbiamo perso palla in uscita, ma stiamo cercando di fare cose a cui non siamo abituati in questo momento. Serve un po' di tempo perché le cose diventino naturali e credo anche che alcune cose siano state ben fatte, soprattutto come idea di gioco."

Avanti a testa alta. La strada segnata è questa, dice Ancelotti: giocare come si sa non adattarsi  di volta in volta. Meglio perdere cercando di fare ciò che si vuole piuttosto che perdere perché non si sa cosa fare: "Potevamo fare una partita più difensiva ma io non volevo farla, non ci serve, perché dobbiamo costruire anche contro una squadra come il Liverpool rischiando figuracce. Le figuracce è meglio farle ora che tra un mese".

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