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Nainggolan: “Se fossi voluto essere un esempio, sarei andato a fare l’educatore” 

L’esclusione al Mondiale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il Ninja racconta il ‘suo’ calcio fatto” da ciò che uno rende in campo”. Tutto il resto non conta soprattutto in un mondo fatto di interessi e menzogne, come quella del ct belga: “Escluso per motivi tattici? Gioco in Italia, la patria della tattica…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Radja Nainggolan non le manda a dire, il ninja attacca senza indugio e affonda il colpo nel cuore del Belgio, una nazione e una nazionale che non hanno mai creduto in lui. Al di là di applaudirlo quando compie imprese sul terreno di gioco. Per il resto è sempre stato guardato di sbieco, con diffidenza. Vuoi per il suo modo di presentarsi, cresta, tatuaggi e spavalderia assoluta, vuoi per ciò che scrive e racconta sui social, tra feste, esagerazioni, alcool e sigarette.

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Fatto sta che Nainggolan è così, nel bene e nel male e come giocatore non lo si può di certo discutere essendo oramai un elemento tra i migliori della nostra Serie A. Dai tempi di Cagliari dover si è fatto conoscere e si è formato, a quelli attuali in Capitale dove si è confermato.

L'esclusione mondiale. Purtroppo per lui, la Nazionale lo ha silurato per due volte di fila alle convocazioni mondiali. Prima per Brasile 2014, adesso per Russia 2018. Il motivo ufficiale è una scelta tattica, con il ct Martinez che ha giustificato l'esclusione per una scelta differente in campo laddove il ruolo di Nainggolan sarebbe risultato quasi inutile.

Nessun esempio. In realtà, Nainggolan non gode di buona fama in patria e le sue esuberanze non sono mai state del tutto digerite dall'opinione pubblica e – conseguentemente – si sono riversate anche sulle scelte calcistiche. Ma il Ninja non ci sta e in una intervista rilasciata alla tv belga ha rincarato la dose: "Se avessi voluto essere un esempio per i più giovani sarei andato a fare l'educatore o l'insegnante. Dovrebbero giudicarmi solamente per ciò che do in campo, il resto non conta. Anche perché non cambio".

L'esclusione mondiale per motivi tattici? Fa ridere: l'Italia è la madre del calcio tattico.  La realtà è che abbiamo avuto una relazione difficile fin dall’inizio. Per me deve essere importante la prestazione sul campo e non lo stile di vita.

Soldi e menzogne. Il fastidio di Nainggolan, però, va anche oltre l'amarezza per i due Mondiali persi ("ma questa volta ho chiuso con la Nazionale") e si riversa sul mondo del calcio. Un mondo dorato ma falso, costellato da "parassiti che ti annusano e cercano solamente i soldi. Al di là del gioco c'è solo interesse e menzogna, ma oramai sono abituato. Chi ti frequenta solo per i soldi io e mia moglie lo capiamo subito".

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