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Nainggolan è sempre l’uomo dei gol pesanti. Montella paga la panchina corta

Nainggolan, che da quando ha cambiato posizione in campo si è scoperto goleador, continua a segnare in partite importanti. Il Milan perde all’Olimpico, ma Montella può essere soddisfatto per la sua eccellente difesa. Mentre il camaleonte Spalletti continua a vincere cambiando modulo e ora lancia la sfida alla Juve.
A cura di Alessio Morra
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La Roma batte 1-0 il Milan nel Monday Night della 16a giornata di Serie A e si riprende il titolo di sfidante ufficiale della Juventus. La partita è stata meno spettacolare, ma non meno intensa, di quello che si poteva immaginare. I giallorossi hanno meritato il successo ed hanno festeggiato con un bel gol di Nainggolan. Ma il Milan, che ha pagato pesanti assenze a metà campo, ha dimostrato di poter competere fino alla fine per le prime posizioni e soprattutto recrimina per il rigore fallito da Niang nel primo tempo.

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Ninja segna sempre gol pesanti – Il primo gol della nuova gestione Spalletti, a gennaio contro il Verona, lo ha segnato Nainggolan che già in quella partita cambiò ruolo. Da quel momento il belga non ha cambiato più posizione ed ha preso sempre più confidenza con il gol e da vero leader si è messo a segnare nelle partite che contano. Lo scorso anno segnò contro il Napoli e diede fino all’ultimo alla Roma la speranza del secondo posto. Nelle ultime due partite Radja ha fatto ancora meglio segnando prima nel derby e poi al Milan. E il gol ai rossoneri riporta la Roma nella scia della Juventus, e sabato c’è una grande sfida scudetto.

La difesa del Milan – Montella è un allenatore che fa giocare bene le sue squadre, ma questo Milan ha soprattutto una grande solidità difensiva. Donnarumma è ben protetto da Romagnoli e Paletta, che sono una splendida coppia centrale, e dai due esterni Abate e De Sciglio, che dall’Europeo in poi ha fatto un grande salto di qualità.

Spalletti il camaleonte – Il tecnico toscano è abilissimo nel far cambiare pelle ai suoi giocatori e cambiando modulo non dà punti di riferimento agli avversari. A Napoli ha vinto con la difesa a tre, che oggi ha riproposto contro il Milan, che ha affrontato senza Salah. Dopo l’infortunio di Bruno Peres, Spalletti cambia ancora modulo. Entra El Shaarawy, torna in difesa Emerson, che è rifiorito, cambia ancora modulo e porta a casa i tre punti.

Niang e Dzeko rimandati

Niang il rigorista che sbaglia – Dal dischetto nessuno è infallibile, nemmeno i più grandi hanno un curriculum immacolato. Ma il francese del Milan questo rigore se lo ricorderà a lungo. Otto giorni fa contro il Crotone ha strappato il pallone dalle mani di Lapadula e forse anche a causa di quella lite ha sbagliato. Stasera nessuna lite, ma un altro errore e un altro tiro pessimo, che l’ottimo Szczesny ha respinto. Dopo quell’errore Niang è scomparso dal campo perché ha pensato troppo al rigore che poteva cambiare la storia della partita.

La panchina corta del Milan – Montella in poco tempo ha messo su una squadra davvero forte. Il Milan ha grande equilibrio, difende bene, non ha sofferto con nessuna big e con pieno merito è tra le prime tre. L’allenatore napoletano però non ha una panchina all’altezza dei titolari. Le assenze di Bacca, Bonaventura e Kucka si sono sentite e quando Montella ha provato a cambiare qualcosa ha dovuto ripiegare su Honda e Luiz Adriano. A gennaio la rosa del Milan va ampliata.

Dzeko non segna senza Salah – Anche se nell’ultima grande trilogia cinematografica dell’uomo pipistrello Robin non c’era, nell’immaginario collettivo non esiste Batman senza Robin. E a Dzeko, cioè Batman, sta mancando tantissimo Robin, che sarebbe Salah. Il bosniaco, sia chiaro ha disputato una buona partita, si è battuto con coraggio e ha messo in difficoltà i centrali rossoneri, ma in fase realizzativa però l’ex City senza Salah ha fatto un passo indietro e non ha più festeggiato un proprio gol.

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