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Muro Chievo, ferma il Napoli. Juve, che fatica col Benevento

L’Inter e il Napoli si fermano contro Torino e Chievo, la Roma vince in trasferta a Firenze con la Fiorentina con la Juventus che, battendo a fatica il Benevento in casa, rosicchia punti scudetto agli azzurri di Sarri. Lazio-Udinese, invece, rinviata per pioggia.
A cura di Salvatore Parente
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Con gli anticipi di ieri che hanno visto il Crotone trionfare sul Bologna al “Dall’Ara”, la Samp battere il Genoa e le partite giocate in questo pomeriggio del 12esimo turno, ecco storie, risultati e curiosità di questa giornata di Serie A che ha visto Roma e Juventus trionfare e quindi rosicchiare punti importanti per le zone alte di classifica con uno spento Napoli che impatta a Verona col Chievo.

Inter, un solo vincitore: lo spettacolo dei 70mila

L’Inter, dopo alcune avvisaglie contro Sampdoria e Verona, non batte il Torino in casa fallendo così il sorpasso nei confronti della capolista Napoli e vanificando le attese e le speranze dei 70mila tifosi accorsi a San Siro. Eppure, gli uomini di Mihajlovic non hanno rubato nulla al Meazza con una prestazione di grande livello e la possibilità, per Obi, di chiudere la contesa nella ripresa con un 2-0 sfumato solo per pochissimi centimetri.

E invece, dopo questa chance per i granata, nel forcing finale dei padroni di casa, Eder, fresco di rinnovo fino al 2021, salva la verginità dei suoi (meneghini imbattuti nelle prime 11 di campionato come nella stagione 2007/08 poi chiusa con lo scudetto) e regala il punto all’Inter. Ma intanto un vincitore oggi c’è stato lo stesso: il caldissimo pubblico nerazzurro.

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Napoli che flop, solo un pari col Chievo

Gli azzurri di Sarri pareggiano al “Bentegodi” col Chievo per 0-0 e danno ampi cenni di cedimento fisico dopo un inizio di stagione a mille, dai preliminari Champions in poi. In contumacia Ghoulam, a proposito auguri per il suo recupero, il Napoli mette in mostra la peggior prestazione stagionale con un tiki-taka lento, compassato, impreciso e prevedibile. In più, tutti i protagonisti in maglia partenopea, solo 3 cambi rispetto alla sfida persa in casa col Manchester City, non sembrano in palla con un rendimento precario, rivedibile e tanti, troppi errori in fase di impostazione. Un pari dal sapore della sconfitta, con la temibile Juventus, ora, solo ad 1 punto di distanza dai campani.

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La prima e poi la seconda gioia di Gerson, la Roma espugna il Franchi

Dopo la sfida vinta con autorevolezza contro il Chelsea, Di Francesco decide di attuare un moderato turnover con la Fiorentina operando 5 cambi rispetto alla sfida di martedì sera all’Olimpico. Fra i volti nuovi, il protagonista, il jolly che non ti aspetti: Gerson. E sì perché il brasiliano che prima di oggi aveva vestito 20 volte la casacca giallorossa era riuscito, da mezzala prima e da esterno offensivo alto a destra poi, a rimediare solo prestazioni modeste e polemiche derivanti dai 16.6 milioni di euro spesi dalla Roma per prelevarlo dalla Fluminense. Oggi, l’atteso riscatto con una incredibile doppietta col suo fatato mancino che ha fatto disperare il portiere avversario Sportiello trafitto una volta sul secondo e una volta sul primo palo.

Una prestazione sontuosa che sa di consacrazione col suo tecnico che, ora, sa di poter contare, per il suo tridente, su un uomo in più, un gioiellino di 20 anni di nome Gerson. Nella ripresa, Manolas di testa, in maniera piuttosto fortunosa, su una carambola da corner, e poi Perotti in contropiede siglano i gol del 2-3 e del 2-4, le reti dei 3 punti e del record ogni epoca di trasferte consecutive vinte che ora è di 12 partite di fila, stagione 2016/17 compresa.

le statistiche di Juventus-Benevento (Sofascore.com)
le statistiche di Juventus-Benevento (Sofascore.com)

Il Benevento sfiora il miracolo ma la Juve è troppo superiore

È qui la festa? Ok, allora proviamo a rovinarvela. Questo l’intento del Benevento di De Zerbi che, voglioso di fare una prestazione dignitosa, è andato oltre ogni più rosea previsione guastando, almeno nei primi 45’ minuti, il 120esimo anniversario della fondazione del club bianconero con tanto di maglia speciale (senza numeri, cosa che non accadeva in Serie A dal 1995/96). Nonostante la costante spinta dei padroni di casa, infatti, i sanniti passano in vantaggio al minuto 19’ con Ciciretti che, su punizione, “strega” Szczesny per il miracoloso 0-1 iniziale.

Un vantaggio che dura fino al pari in semigirata di Higuain e all’implacabile colpo di testa di Cuadrado al 65’. Un uno-due letale che piega l’incredibile furore agonistico del Benevento e porta la Juve al meritato comando delle operazioni. Tre punti fondamentali per la ‘Vecchia Signora’ alla quarta vittoria di fila in campionato ed un secondo posto rubato ai rivali dell’Inter con vista Napoli, in attesa dello scontro diretto del 1 dicembre.

Per il Benevento, invece, arriva ancora una sconfitta che eguaglia il record negativo di insuccessi di fila messi a referto dal Manchester United nella First Division della stagione 1930/31.

Lazio-Udinese, è rinvio

Mezz’ora prima del match una autentica bomba d’acqua ha colpito la capitale inzuppando il rettangolo verde dell’Olimpico. Un temporale di straordinaria intensità durato fino alle 15.30 circa e che ha messo Ko il terreno di gioco dell’impianto romano. E così, malgrado i tentativi dell’arbitro Banti di far giocare ugualmente il match, il direttore di gara toscano si è visto costretto alle 15.53 a decretare il rinvio, a data da destinarsi, della sfida fra Lazio e Udinese.

Cagliari, maledizione rigori. Faragò salva Cigarini

Cinque penalty a favore, tre errori. Questo lo score del Cagliari che anche oggi in casa col Verona, nello scontro salvezza con gli scaligeri si è concesso il lusso di fallire un tiro dal dischetto, stavolta con Cigarini. Una sorta di maledizione che ha colpito prima del regista emiliano, Sau (col Benevento) e prima ancora Farias (Juventus).

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Un sortilegio che però non ha inciso troppo nel match odierno con i sardi bravi poi a recuperare l’iniziale svantaggio di Zuculini con gol da calcio d’angolo del centrale Ceppitelli. Con la squadra di Diego Lopez abile poi a vincere la partita con gol all’84’ di Faragò e a portarsi a quota 12 punti in classifica, a +5 proprio dai veneti.

Budimir asfittico? Ma anche no

Prima dell’11esima e poi della 12esima giornata di questo campionato il calciatore del Crotone Budimir aveva già ricevuto un lapidario giudizio: non è da Serie A. E invece, contro la Fiorentina prima ed il Bologna poi, il croato ha rispedito i commenti al mittente mettendo a referto ben 3 reti che sono valsi addirittura 6 punti totali. Una serie di segnature importanti che, dopo 19 presenze e 2 pali colpiti, lo mettono sull’ideale mappa dei goleador della massima serie e gli consentono di vestire i panni del bomber e di erede designato di Falcinelli.

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