Muore un altro calciatore, un male incurabile lo ha stroncato a 32 anni

Non era famoso come Davide Astori, l'ex capitano della Fiorentina morto nella notte tra sabato e domenica scorsa, ma il decesso di Marco Longo, 32enne attaccante dell'Aglianese (club del Pistoiese che milita in Eccellenza) desta ugualmente grande commozione. Dinanzi alla morte non esistono colori né differenza di valori e la percezione del dolore non è certo catalogabile in base alla categoria di appartenenza del calciatore. E' per questo che, così com'è stato durissimo raccontare cosa è accaduto a Udine nel ritiro della Viola, è altrettanto difficile parlare del lutto che ha colpito la piccola comunità della Toscana.
Un male incurabile aveva assalito Longo da un anno e mezzo. Era entrato in tackle sulla sua vita, costringendolo ad abbandonare il calcio un anno e mezzo fa. Un gioco e una passione che prescindono dall'ingaggio e dal palcoscenico del massimo campionato. Con la sua compagna Silvia, con la quale viveva da circa 3 anni a Seano nel Comune di Carmignano (in provincia di Prato, ne dà notizia Il Tirreno), ha lottato con tutte le forze pure di vincere la battaglia ma non ce l'ha fatta. Nel giorno in cui verrà allestita la camera ardente a Coverciano per Astori, nella chiesa di San Pietro a Iolo (frazione di Prato) verranno celebrate le esequie dell'ex calciatore.
La storia. carriera di Marco Longo non annovera certo militanza in club altisonanti ma questo conta nulla: l'amore e l'affetto per i propri cari non si misura da queste cose. Aveva indossato anzitutto la maglia del Poggio a Caiano, il club giovanile che gli aveva consentito di mettersi in luce e conquistare la stima di altri osservatori indossanso le casacche di Vaianese e Maliseti prima di trasferirsi Aglianese. "Era una persona genorosa e di cuore – ha ammesso Juri Raimondo giocatore dell'Aglianese -. Era un lottatore in campo e segnava tanti gol. Lo conoscevo da sempre, anche prima del calcio. E' un dolore immenso".