Mourinho scarica Torres: “La sua esperienza al Chelsea? Così, così”

Fernando Torres dice di voler restare al Chelsea, pronto a mettersi in gioco con un grande allenatore come Mourinho. Ma l'happy one (così s'è ribattezzato durante la presentazione) non ha accolto con altrettanto entusiasmo la ‘candidatura' dell'attaccante spagnolo. El nino, pupillo di Benitez, rischia di finire dietro la lavagna: sì, perché il tecnico portoghese gli riserva un giudizio poco lusinghiero quando ripercorre il rendimento coi ‘blues'. "Così, così", l'incipit è una mezza bocciatura. "Ci si poteva aspettare di più visto quello che aveva fatto prima – ha ammesso il neo allenatore dei londinesi -. Ma non è andata così male come a volte la gente dice". Non una chiusura totale, ma la manifestazione (chiara) delle grandi perplessità che nutre nei confronti della punta iberica tanto non considerarla in cima alla lista degli incedibili. Anzi, figura tra i cosiddetti ‘sacrificabili' per fare cassa o ammortizzare trattative economicamente costose: Cavani, Jovetic e Lewandowski (con poche possibilità per gli ultimi due, soprattutto per il polacco che ha già fatto sapere di accettare solo un trasferimento al Bayern Monaco).
Il segreto di Sir Alex. "Sapevo da mesi dell'intenzione di Ferguson di ritirarsi, ma avrei rifiutato qualsiasi altro lavoro al mondo, compreso il Manchester United, pur di tornare al Chelsea". Parole dolci per i tifosi dello Stamford Bridge che ne atteso il ritorno come fosse un messia del calcio e delle vittorie. A loro adesso rivela un retroscena della sua amicizia con l'ex manager dei red devils: "Sapere cosa avrebbe fatto per me è stata una grande responsabilità. Perché lo sapevo? Perché siamo amici. E siccome siamo amici lui sapeva che il club che volevo allenare in Inghilterra era il Chelsea. E gli ho spiegato che avrei rifiutato qualsiasi altro incarico".