Mourinho: “Il Chelsea non è forte abbastanza. Eto’o? Non è quello dell’Inter”

In Inghilterra l'hanno già ribattezzata la resa di Mourinho (come mettere le mani avanti vista l'aria che tira), perché la critica non risparmia nemmeno più lui, lo ‘special one' autodefinitosi ‘happy one' nel giorno della sua presentazione ufficiale al Chelsea. Ma di felicità, dalle parti dello Stamford Bridge, ce n'è davvero poca perché poca è la voglia di sorridere considerato l'avvio di stagione tutt'altro che entusiasmante dei ‘blues'. La vittoria in Champions contro la Steaua Bucarest (avversario modesto) è una specie di brodino che il tecnico portoghese versa nei piatti dei tifosi. Come a dire: o ti mangi la minestra oppure… "Non siamo forti abbastanza per dominare – racconta ai tabloid -, e di conseguenza vincere ogni partita. Penso che il campionato sarà aperto fino alla fine". Torres infortunato, Eto'o in ritardo di condizione e Lukaku è stato spedito all'Everton dopo l'errore su rigore nella finale di Supercoppa europea contro il Bayern di Guardiola, rivale storico di Mou. Il tecnico ne ha per tutti: "Una cosa è giocare per l'Everton (in riferimento all'ex attaccante, ndr) un'altra giocare per il Chelsea – commenta -. Quanto a Samuel è tornato nel calcio che conta dopo due anni e mezzo con l'Anzhi e ha bisogno di un po' di tempo per ritrovare la forma migliore. All'Inter giocava largo e si inseriva centralmente velocissimo, ora gli chiedo di operare da centravanti puro".