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Mourinho attacca gli arbitri: “Quando si tratta del Chelsea, non si scusano mai”

Il capo degli arbitri della Premier League nei giorni scorsi si è scusato con l’allenatore del West Bromwich, che a ‘Stamford Bridge’ è stato agganciato al 95′ da un rigore dubbio.
A cura di Alessio Morra
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il portoghese attacca gli arbitri

Nell’ultimo turno di Premier League il Chelsea di Mourinho ha evitato la seconda sconfitta consecutiva grazie ad un generosissimo rigore che l’arbitro ha assegnato al 95’! Le polemiche sono state enormi, e per l’Inghilterra questa è una grossa novità. Mou oggi è ritornato sull’argomento e lo ha fatto a modo suo, perché il capo degli arbitri si è scusato con il West Bromwich che ha subito un’ingiustizia contro i ‘Blues’:“Se gli arbitri dovessero telefonarmi per chiedermi scusa di qualche decisione errata, credo che il mio cellulare sarebbe intasato. Per me il rigore contro il West Bromwich era netto.”

Olsson – Alla fine di quel match l’allenatore portoghese ha litigato pesantemente con uno dei leader del WBA, Olsson, che ha chiamato‘Topolino’:“Il caos nel tunnel? Credo che grandi giocatori, grandi allenatori e grandi club non debbano parlare di quello che accade durante le partite. Se poi l’insulto più pesante è stato quello di chiamare un giocatore Topolino, immaginate che cosa sarebbe accaduto se lo avessi chiamato Pippo.”

Portogallo – Fare l’allenatore non dev’essere facile in Portogallo perché si vive sempre con l’ombra di José Mourinho, che ha bacchettato Paulo Bento: “Il Portogallo ha compiuto nei playoff quello che non gli era riuscito nel girone di qualificazione. Per me la sorpresa era stata la mancata promozione diretta. Ronaldo? Ha confermato di essere il miglior giocatore della mia nazionale.”

West Ham – Contro gli ‘Hammers’ Mourinho vuole tornare al successo in Premier League. In casa di ‘Big Sam’ Allardayce non ci saranno Torres e Cole, mentre saranno sicuri titolari Azpilcueta e Ramires:“Il West Ham si difende bene e giochiamo in un altro stadio difficile come quello del Newcastle. Per undici giorni ho avuto solo quattro calciatori a disposizione. Non abbiamo potuto lavorare e non so quali siano le nostre condizioni fisiche e psicologiche.”

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