Mou ammonisce, Conte: “Niente offese. Ho giocato, so come comportarmi”
Il Chelsea stritola il Manchester United e si porta a un passo dalla vetta. Allo Stamford Bridge la prestazione dei Blues è esaltante, pazzesca e regala emozioni. A bordo campo Antonio Campo è un fiume in piena che rompe gli argini e tracima a ogni gol (alla fine se ne conteranno quattro) segnato ai Red Devils. José Mourinho incassa il colpo ma mastica amaro: lo Special One battuto a ‘casa sua', laddove in passato ha scritto le pagine più belle della storia sportiva dei londinesi. Troppo, davvero, da sopportare.
E allora anche quella gioia smisurata da parte dell'ex commissario tecnico dell'Italia diventa fastidiosa. Il portoghese si avvicina a lui e, a fine match, gli sussurra qualcosa. Impossibile che la tv non riprenda quel conciliabolo, dal labiale e poi da qualche parola raccolta si intuisce che quel dialogo equivale a una ramanzina. "Non si esulta così sul 4-0, per noi è un'umiliazione", lascia trapelare Mourinho.
La replica di Conte non si è fatta attendere e nelle interviste del dopo gara non trova giustificazioni al suo atteggiamento. Non ne ha bisogno, nemmeno deve scusarsi considerato che la sua gestualità, quella mimica contagiata dall'entusiasmo per la vittoria larga, importante e provvidenziale non sono mancanza di rispetto: "Io sono stato giocatore, so come comportarmi – racconta ai microfoni l'ex allenatore della Juventus -. Volevo solo incitare lo stadio, i tifosi a rivolgere un bell'applauso alla squadra. Dopo quella prestazione i ragazzi lo meritavano in pieno". Conte va oltre e precisa il concetto così che nessuno gli possa obiettare d'aver peccato in fairplay: "C'è sempre grande rispetto per tutti, compreso il Manchester United. Non è successo assolutamente niente, non sbeffeggio nessuno".
