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Morto Menicucci, l’arbitro che denunciò il tentativo di corruzione in Foggia-Milan

L’ex direttore di gara s’è spento all’età di 77 anni a Firenze. Da tempo era costretto sulla sedia a rotelle per le complicanze sorte in seguito a un’operazione di ernia del disco. In tv era noto per la presenza al Processo del lunedì di Biscardi.
A cura di Maurizio De Santis
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Gino Menicucci. Morto l'ex arbitro
Gino Menicucci. Morto l'ex arbitro

L'arbitro che disse no al tentativo di aggiustare una partita e denunciò tutto all'ufficio inchieste. Gino Menicucci, fiorentino e grande tifoso della Viola, è morto all'età di 77 anni dopo una lunga sofferenza. Chi ha i capelli bianchi lo ricorda per la carriera di direttore di gara che lo vide all'opera sui campi italiani per 12 anni, dal 1972 al 1984. Gli affezionati del ‘piccolo schermo', i fedelissimi di Biscardi e del ‘Processo del lunedì' ne hanno memoria per la presenza (quasi) da ospite fisso della popolare trasmissione televisiva. L'ex fischietto s'è spento a Firenze, consumato dalla sofferenza e da una lunga malattia: nel 2003 era rimasto paralizzato per le complicanze sorte in seguito a quella che era definita una ‘normalissima' operazione di ernia del disco. "Sono stato lasciato solo, chiedo giustizia", è stato il grido di denuncia dell'uomo (e della sua famiglia) relegato a vita sulla sedia a rotelle da un errore sanitario.

La denuncia all'ufficio inchieste nel '74

A giudicare da quanto emerso negli ultimi tempi, vengono i brividi all'idea che il calcio italiano sia finito in preda agli scandali e alla promiscuità dei traffici indiscriminati. Reputato uno dei migliori arbitri italiani, Gino Menicucci è passato alla storia anche per un episodio che lo vide diretto protagonista nel 1974. In occasione della partita Foggia-Milan, il fischietto toscano venne avvicinato da un dirigente che provò a comprarne la compiacenza pur di aggiustare la partita. La risposta dell'arbitro, indignato per l'accaduto, fu secca e immediata. Disse di no e si recò all'ufficio inchieste per denunciare il tentativo di corruzione. Altro spessore, altra pasta. Un'immagine di un calcio che non esiste più ed è stato sopraffatto dall'attualità delle inchieste, dai processi (ancora in corso) e dalla fitta trama di complicità dei personaggi coinvolti a vario titolo negli scandali.

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