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Morto l’ex diesse Carmine Longo, Salernitana e Cagliari in lutto

Malato da tempo, il dirigente è venuto a mancare nell’immediata vigilia della sfida di campionato, posticipo della 20sima giornata di Serie B.
A cura di Maurizio De Santis
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Carmine Longo, ex diesse di Salernitana e Cagliari
Carmine Longo, ex diesse di Salernitana e Cagliari

Vigilia di Natale mesta per Salernitana e Cagliari, in campo per il posticipo della ventesima giornata del campionato di Serie B. Entrambe le società piangono la morte del direttore sportivo, Carmine Longo. Doppio ex di turno, il dirigente s'è spento nella giornata di ieri. Una morte avvenuta all'improvviso, giunta dopo una lunga malattia e che ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei familiari, degli sportivi granata e rossoblù. "Con immenso dolore comunico agli amici che è tornato alla casa del Padre mio fratello il direttore sportivo dott. Carmine Longo. Le esequie sì terranno domani 25 dicembre alle ore 9.30 nella Chiesa Parrocchiale di Capriglia-Pellezzano". E' con queste parole che la Senatrice della Repubblica italiana, Eva Longo, sorella di Carmine, ex primo cittadino del Comune di Pellezzano (centro del Salernitano), Consigliere provinciale e Presidente del Consiglio Provinciale di Salerno, ha dato la triste notizia in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

L'ex direttore sportivo Carmine Longo (in carriera anche a Bologna) era malato da tempo ed è venuto a mancare, ironia (beffarda) della sorte, proprio nell'immediata vigilia della partita tra Salernitana e Cagliari, le società che attraverso la propria opera, aveva costruito tessendo la trama di contatti e operazioni di mercato, scoprendo talenti e, soprattutto, affidando le panchine ad allenatori che oggi sono protagonisti sul palcoscenico nazionale e internazionale quali Stefano Pioli (ex allenatore della Salernitana adesso alla Lazio) e Claudio Ranieri (ai tempi della sua esperienza a Cagliari) oggi in cima alla Premier League col Leicester grazie alle prodezze di Mahrez e Vardy. Prima del fischio d'inizio il pubblico dell'Arechi ricorderà con immenso affetto l'artefice del miracolo granata assieme all'allora presidente Aliberti.

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