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Morto Giorgio Bubba, dopo Necco se ne va un altro pezzo di 90° minuto

Il giornalista ligure era uno dei volti storici della trasmissione condotta da Paolo Valenti.
A cura di Maurizio De Santis
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Dopo Luigi Necco, che da Napoli ha raccontato gli anni più belli dell'epopea azzurra e di Maradona, se ne va un altro pezzo di tradizione della televisione e del giornalismo sportivo italiano. E' morto Giorgio Bubba: giornalista e radiocronista ligure, aveva 81 anni. Nato a La Spezia, il 23 luglio 1936, è stata la sua voce che ha scandito fortune e sfortune, i periodi più esaltanti (e quelli più difficili) di Genoa e Sampdoria, dentro e fuori dal campo. A meno di un mese di distanza, un altro lutto colpisce il programma calcistico entrato nel cuore di tutti gli appassionati italiani.

Il calcio nel pomeriggio degli italiani con 90° minuto. "Skuhravy, al volo, attraversa tutto lo specchio della porta", disse una volta Bubba, tradito dall'enfasi e dalla prodezza del calciatore rossoblù elogiata con un'espressione a metà tra la licenza romantica e la poetica del calcio che stravolge tutte le regole. Novantesimo Minuto, la storica trasmissione calcistica della Rai condotta da Paolo Valenti, dice addio così a uno dei volti più amati dal pubblico di tifosi e sportivi che la domenica pomeriggio attendeva i collegamenti dai vari campi, dalle redazioni regionali per assistere alle azioni salienti dei match a corredo dei primi commenti a caldo dei protagonisti.

Da Bubba a Strippoli, la generazione che ha scandito un'epoca. Oltre a Bubba da Genova e a Necco da Napoli (che passò da Savoldi mister miliardo al Pibe de Oro, all'Avellino di Diaz e Barbadillo) di quella generazione rappresentano una pietra miliare anche Tonino Carino che narrava le gesta dell'Ascoli di Costantino Rozzi e Carletto Mazzone, Ferruccio Gard dell’Udinese di Zico ed Edinho, Vasino da Milano, Franco Strippoli da Bari, Castellotti dal Torino seguendo le vicende dei granata secondi nel 1985 con Junior. Un calcio di altri tempi, quello di Edy Bivi, che nell’anno dei Mondiali del 1982 trascinò il Catanzaro al sesto posto.

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