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Morto Aragones, Spagna in lutto per l’ex ct (VIDEO)

La grande gloria del calcio iberico si è spento all’età di 75 anni.
A cura di Marco Beltrami
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Il mondo del calcio è in lutto. E’ scomparso all’età di 75 anni Luis Aragones, l’ex Ct della Nazionale spagnola che si è spento questa mattina alle ore 6.15 nella clinica Centro de Madrid. Un personaggio forte che ha lasciato un’impronta notevole nel calcio spagnolo prima da calciatore e poi da allenatore raccogliendo numerosi successi e passando alla storia per il suo carattere deciso. Tra i suoi meriti più grandi c'è sicuramente quello di aver plasmato una Nazionale come quella iberica, infondendole carisma e consapevolezza dei propri mezzi.

I successi da calciatore con l'Atletico Madrid. "Zapatones", soprannome attribuitogli per il grande numero di scarpe calzato, ha vestito numerose maglie: dal Getafe al Recreativo Huelva, dall’Hercules, al Plus Ultra, dal Real Oviedo al Betis, fino all’Atletico Madrid. Nei 10 anni alla corte dei Colchoneros, Aragones ha conquistato 3 Campionati, 2 Coppe Nazionali e una Coppa Intercontinentale prima di dedicarsi all’esperienza in panchina.

Il "saggio" di Hortaleza. Terminata la carriera di calciatore, iniziò subito ad allenare partendo proprio dalla panchina dell’Atletico Madrid. Un rapporto viscerale quello con i Colchoneros che lo porterà a tornare altre 3 volte in biancorosso conquistando in tutto 1 Campionato, 3 Coppe di Spagna, 1 Supercoppa, 1 Coppa Intercontinentale e un primo posto nel Campionato di Serie B iberico. Tante le avventure alla guida anche di altri club spagnoli: dal Betis, al Barcellona (con la conquista di un’altra Supercoppa nazionale), dall’Espanyol al Siviglia, dal Valencia al Real Oviedo fino al Maiorca. Una carriera lunghissima valsagli il titolo di “Saggio di Hortaleza” e la carica di Commissario tecnico della Nazionale spagnola. Aragones riuscì  a formare un gruppo vincente che portò infatti alla conquista del Campionato europeo del 2008, con un'eredità importante fatta poi germogliare nel migliore dei modi dal suo successore Del Bosque.

Nell'occhio del ciclone. Un carattere forte quello di Aragones che è finito spesso al centro di numerose polemiche per alcune sue affermazioni a dir poco forti. Basti ricordare quanto accadde nel 2004 quando durante un allenamento della Nazionale pronunciò una frase razzista contro Thierry Henry, parlando di lui al suo compagno di squadra Reyes: “Digli a quel negro di m…, a quel figlio di p……a, che sei meglio di lui”. In tanti chiesero le sue dimissioni con Aragones che se la cavò con una multa di di 87.000 dollari alla Real Federación Española de Fútbol. Non usava mezzi termini “Zapatones” che in un’occasione di Spagna-Italia commentò così le prestazioni di Gennaro Gattuso: “Se Gattuso è fondamentale, allora io sono un prete”.

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