Morte Morosini, i periti del gip: “Omesso l’uso del defibrillatore”

Pur confermando una cardiomatia aritmiogena come causa della morte di Piermario Morosini, i periti del gip, nell’ambito della consulenza su quanto accaduto in quel famigerato Pescara-Livorno, sono stati molto duri nel referto. E’ stato sottolineato il mancato utilizzo del defibrillatore in campo subito dopo l’attacco di cuore risultato letale per lo sfortunato calciatore del Livorno. Parole inequivocabili quelle scritte dai periti, con tanto di richiamo alla necessità di essere pronti ad utilizzare tutta l’apparecchiatura necessaria in situazioni simili. Ecco quanto scritto nel referto:
Tutti i membri dell'equipe medica hanno omesso di impiegare il defibrillatore. I medici sono chiamati a detenere nel proprio patrimonio di conoscenza professionale il valore insostituibile del defibrillatore. Lo sforzo fisico ha favorito la morte del giocatore
Le conclusioni dei periti del Gip non discostano molto dalla perizia già predisposta per il pm D'Agostino dal medico legale che effettuò l'autopsia, Cristian D'Ovidio. A suo tempo quest’ultimo scrisse che
I medici "Porcellini e Sabatini (rispettivamente medico sociale del Livorno e del Pescara, ndr) omisero erroneamente di ricorrere all'uso del defibrillatore, sebbene nella concitazione del momento i sanitari possano non aver avuto immediata conoscenza della disponibilità.
Anche per D'Ovidio è più grave la posizione del medico del 118, Vito Molfese, che ha
una condotta complessivamente omissiva su ogni aspetto diagnostico-terapeutico necessario ed atteso nel caso in esame. Il medico del 118 rappresentava in quella situazione, e senza alcun dubbio, il sanitario più qualificato poichè preposto alla gestione dell'emergenza extraospedaliera. Lo stesso non solo non assumeva alcun controllo della situazione e non effettuava alcuna manovra diagnostica-terapeutica, ma oltretutto disponeva la mobilizzazione del paziente, in una fase in cui erano in atto le principali manovre di cardio-rianimazione ed il paziente non poteva considerarsi stabilizzato. Il medico del 118 è leader indiscusso nei soccorsi.
In sostanza i periti del Gip hanno confermato le conclusioni del medico legale quando questi concludeva che
Data la giovane età del Morosini e l'esiguità dell'estensione cicatriziale riscontrata all'esame anatomo-patologico, l'assenza di coronaropatia e l'immediata disponibilità del defibrillatore, la possibilità di un celere trattamento qualificato, consente di ritenere che l'evoluzione del quadro patologico in atto su Morosini sarebbe stata favorevole.