Morte Daniel Correa Freitas: l’autopsia ha confermato che fu fatale la coltellata al collo
Non si sono fermate le indagini attorno alla morte violenta di Daniel Freitas, il ventiquattrenne centrocampista del Sao Bento trovato morto e torturato in un boschetto di Sao Josè dos Pinhais, nello stato brasiliano del Paranà. Il corpo del giocatore era stato trovato straziato ma non si erano ancora capite le reali cause del decesso. Dall'esame autoptico è emerso che la prima causa della morte fu la pugnalata al collo che lo ha quasi interamente sgozzato.
Ancora tutte da decifrare, invece, il movente di questo efferato omicidio. La polizia brasiliana sta ancora brancolando nel buio mettendo al vaglio diverse ipotesi. Ha fermato e messo sotto accusa sette sospetti, tra cui l'esecutore materiale del delitto, Edison Brittes Junior. Quest'ultimo ha confermato di aver ucciso il giocatore perché questo avrebbe cercato di violentare sua moglie, Cristiana Brittes, anch'essa arrestata.
Il corpo dell'ex calciatore è stato mutilato, evirato e presentava evidenti segni di tortura, ma neanche l'autopsia è riuscita a chiarire se sia stato evirato mentre l'uomo era ancora vivo. La polizia è riuscita a ricostruire i momenti precedenti alla morte: l'ex calciatore si trovava a casa Brittes per partecipare al 18esimo compleanno della figlia della coppia, anche lei detenuta, ed è stato scoperto nella camera da letto della donna dal marito. Dopo averlo ferito mortalmente, lo ha trasportato in macchina fino alla zona boschiva dove è stato trovato il 27 ottobre.
Intanto si è compresa reale causa del decesso confermata dall'autopsia: "La parziale decapitazione è stata la causa della morte ma non è possibile determinare se sia stato evirato mentre era ancora in vita". Queste le dichiarazioni ufficiali rilasciate in conferenza stampa dal direttore dell'Istituto medico-legale locale Paulino Pastre.