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Morosini, nessun aiuto alla sorella disabile ma Livorno, Atalanta e Udinese smentiscono

La ragazza soffre di una grave forma di disabilità fisica ed ha solo uno zio che si occupa di lei.
A cura di Marco Beltrami
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Il mondo del calcio si è dimenticato di Maria Carla Morosini, la sorella di Piermario deceduto per le conseguenze di un malore accusato durante Pescara-Livorno poco più di un anno fa. La ragazza, che soffre di una forma di disabilità psichica, è rimasta sola dopo la scomparsa del fratello. Ricoverata all'Istituto Palazzolo di Grumello del Monte, Maria Carla può giovare solo delle attenzioni di un suo zio, in seguito alla scomparsa di entrambi i genitori e di un terzo fratello. Dopo la morte di Piermario, furono tanti i club che promisero aiuti concreti alla ragazza che però, secondo quanto riportato da BergamoNews, non avrebbe ricevuto un euro. Udinese, Livorno e Atalanta, club in cui aveva militato Morosini, scesero subito in campo per garantire assistenza e anche un vitalizio a Maria Carla come segno di affetto nei confronti di una famiglia estremamente sfortunata.

Atalanta, Livorno e Udinese smentiscono – Il Livorno ha provveduto a smentire tutto, affermando attraverso un comunicato di aver provveduto ad assistere la sorella del suo ex calciatore: “Conseguentemente a quanto pubblicato dal sito ‘www.bergamonews.it' e riportato da alcuni media riguardante il nostro compianto calciatore Piermario Morosini, l'A.S. Livorno Calcio spa informa di aver già da tempo provveduto a mantenere gli accordi presi con la famiglia di Maria Carla Morosini per il tramite del suo tutore legale”. Stesso discorso per l’Atalanta che ha voluto chiarire la sua posizione: “In merito all'articolo pubblicato da bergamonews.it, e ripreso da alcune testate nazionali, in relazione alle promesse fatte nei confronti di Maria Carla Morosini all'indomani della tragica scomparsa del fratello Piermario, Atalanta B.C. comunica di aver puntualmente adempiuto a quanto concordato direttamente con le persone che quotidianamente si occupano dell'assistenza della Sig.na Morosini. La Società, per scelta e per ragioni di riservatezza, non intende rendere noti i dettagli della propria contribuzione". In tarda serata anche l'Udinese ha  diramato un comunicato rispedendo al mittente le accuse: "Immediatamente dopo il dramma della morte di Piermario Morosini, la società attraverso la onlus ‘Udinese Per la Vita' si dichiarò disponibile a farsi carico a vita delle cure necessarie alla ragazza. L'Atalanta, nella persona del presidente Antonio Percassi espresse successivamente il desiderio di occuparsene da sola".

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