Morata: “Non sarei mai andato via dalla Juventus”
Non ha perso tempo per integrarsi al meglio in Inghilterra. Alvaro Morata si è confermato un acquisto azzeccato per Antonio Conte, l'allenatore che lo volle fortemente alla Juventus, ma che non riuscì a poter lavorare con lui causa addio a sorpresa ai bianconeri. Una coppia che si è ritrovata al Chelsea, con il bomber spagnolo che ha dovuto raccogliere la non semplice eredità del connazionale Diego Costa. Una missione difficile, ma intrigante, per Morata che si è subito messo in mostra grazie ad un ottimo avvio di stagione. Una crescita importante quella del centravanti, maturato grazie anche alle annate in bianconero, esperienza che il calciatore avrebbe voluto che continuasse.
Morata e il feeling con Conte
7 gol (uno ogni 118′) e 3 assist in 13 partite per Alvaro Morata con la maglia del Chelsea. L'attaccante pur avendo caratteristiche molto diverse da quelle del suo predecessore Diego Costa si è integrato alla perfezione in Blues. Il tutto grazie ad Antonio Conte il mister che ha un rapporto speciale con l'attaccante che pochi mesi fa al Daily Mail dichiarò: "Mi sento in debito con Conte. Mi aveva preso per la Juve che poi lasciò per l’Italia. Quando ho saputo che mi voleva, non ci ho pensato due volte". Si è ricostituita dunque quella coppia che alla Juventus non riuscì a lavorare insieme, a causa dell'addio a sorpresa del manager.
Morata non avrebbe mai lasciato la Juventus
Juventus e Italia che sono rimaste nel cuore del calciatore spagnolo, e non solo grazie alla sua compagna, la bella e italianissima Alice Campello. Morata infatti non ha dimenticato l'esperienza in bianconero, tappa fondamentale nel suo percorso di crescita professionale e umana. A tal proposito il classe 92, pagato a peso d'oro dal Chelsea ha rivelato di non aver mai voluto lasciare la Juventus nell'estate 2016. In un'intervista a La Gazzetta dello Sport infatti il nazionale spagnolo ha rivelato: "L'Italia? Mi ha dato la compagna della vita, Alice, veneziana, figlia di una città meravigliosa. Mi ha permesso di vivere un’esperienza fondamentale: le due stagioni alla Juve sono state fantastiche. Sono arrivato che ero un ragazzo, sono andato via che ero un giocatore vero. L’Italia per uno spagnolo è il Paese migliore per viverci. Avete tutto: bellezza, storia, arte, cucina, moda. Non sarei mai andato via dall’Italia e dalla Juve".
I motivi dell'addio alla Juve e del trasferimento al Real
La mentalità dei bianconeri dunque si è rivelata fondamentale per la maturazione del giocatore che ha svelato anche i motivi dell'addio alla Juventus. Accordi contrattuali da rispettare con il Real Madrid che per lui ha rappresentato paradossalmente una tappa interlocutoria nonostante la vittoria della Champions proprio contro la squadra di Allegri: "La Juve ha una mentalità vincente e una grande professionalità. Sono andato al Real perché c’erano accordi contrattuali da rispettare. La delusione è stata enorme: mi sono ritrovato al punto di partenza. Mi hanno trattato come il ragazzo che ero prima delle due stagioni italiane".