Morata: “La Juventus è come il Real Madrid”

Una traversa, un brutto fallo su Manolas (con tanto di accenno di rissa), l'espulsione e la squalifica poi la convocazione con la maglia della Roja Under 21. Alvaro Morata ha vissuto così la sfida tra la Juventus e la Roma, match scandito dalle polemiche per l'arbitraggio di Rocchi e dalle proteste della Roma per i rigori e la rete di Bonucci nel finale. "A Torino sto bene – ha ammesso l'ex attaccante del Real a Defensa Central -, sono in un grande club come la Juventus. Tra qui e Madrid non c'è molta differenza. Forse c'è maggiore tranquillità e sono libero anche di camminare per strada sereno, come se mi sentissi a casa". Nessun rimpianto per aver lasciato la maglia delle merengues: concorrenza spietata (Bale, Cristiano Ronaldo, Benzema, James Rodriguez), difficile trovare spazi di fronte a mostri sacri del calcio internazionale. In bianconero c'è Llorente e non è la stessa cosa per sua fortuna… "Ho capito che l'allenatore aveva in mente altri piani e che avrei avuto poche opportunità, non mi sentivo importante abbastanza. Avevo bisogno di sentire maggiore fiducia".
Svezzato alla ‘Casa Blanca'. Nessun rimorso rispetto alla decisione di abbandonare la ‘casa madre', il club che lo ha svezzato e messo in condizione di porsi all'attenzione del calcio internazionale. "Il settore giovanile del Real Madrid non è solo un luogo dove vengono allevati calciatori. E' anzitutto una palestra di vita dove formati degli uomini". Questione di mentalità e di approccio all'avversario che t'insegnano fin da ragazzino. "Mi hanno insegnato a non mollare mai e, soprattutto, a dare tutto per la maglia che indosso". Juve e Real in Champions… magari un giorno incrocerà la strada con quella dei suoi ex compagni. "Ritroverei tanti amici – ha aggiunto Morata – e per me sarebbe una partita tanto bella quanto difficile".