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Morata e Pogba: è Juventus formato Champions

Il fiuto del gol ritrovato da Morata, lo strapotere fisico e tecnico di Pogba e la crescita di Alex Sandro: segnali chiari delle ritrovate ambizioni bianconere.
A cura di Mirko Cafaro
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Alla Juventus sono bastati un rigore, la doppietta che ha chiuso il match con l'Inter e il complessivo 3-0, nella serata di gloria in Coppa Italia, per riabbracciare l'attaccante capace lo scorso anno di prenderla per mano e condurla sino a un passo dal sollevare la Champions League. Alvaro Morata, a meno di un mese dall'ottavo con il Bayern Monaco, è tornato a sentire aria di Europa. E chi attendeva una controprova, dopo la gara di mercoledì allo Stadium, è stato subito servito anche al Bentegodi di Verona: un'altra doppietta, la seconda nel giro di cinque giorni, e pratica-Chievo archiviata in meno di un tempo.

L'attaccante spagnolo, dopo un girone di andata trascorso perlopiù vivacchiando (un solo gol prima di oggi) anche a causa di alcuni problemi fisici, ha finalmente abbandonato il tunnel che stava cominciando ad arredare, si è lasciato scuotere dalle parole del capitano Buffon ("Basta piangerti addosso, ora fai vedere chi sei", gli aveva detto) e ha subito approfittato della nuova chance in campionato, offerta dall'infortunio di Manduzkic  (croato out per circa un mese), per rivelarsi decisivo. Ma non è stato il solo.

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Con lui anche l'altro pezzo pregiato del mercato, Paul Pogba, sembra essersi definitivamente lasciato alle spalle le difficoltà patite a inizio anno. Ritrovati Marchisio e Khedira (ma anche Sturaro, che sta crescendo a vista d'occhio) al suo fianco, è tornato a fare quello che gli riesce meglio: giocare tra linee, inserirci, suggerire e concludere. Il passaggio a Dybala, rivelatosi decisivo con la Roma e il gol del 4-0 con il Chievo (per tacere della traversa colpita a tempo quasi scaduto, dopo stop a seguire e girata perfetta, oltre all'assist per il 3-0 di Sandro) sono l'ennesima dimostrazione dello strapotere fisico e tecnico di un giocatore dotato ancora di enormi margini di miglioramento.

A margine non è da trascurare neanche il definitivo inserimento nel sistema di gioco di Allegri da parte di Alex Sandro. L'esterno, gol al Chievo a parte (e doppietta sfiorata), con le prestazioni – non solo in chiave offensiva, ma anche difensiva – sta dimostrando di meritare l'investimento deciso in estate da Marotta (circa 25 milioni di euro). E adesso va a caccia di una maglia da titolare anche in Europa. Evra permettendo, naturalmente.

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