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Montella: “Il mio esonero arrivato via mail. Sapevo da mesi che arrivava Sousa”

Il tecnico della Sampdoria torna sui giorni dell’addio alla Fiorentina, raccontando la propria verità: “C’era un gentlemen agreement che non è stato rispettato. Mi hanno comunicato l’esonero via mail, senza un confronto”
A cura di Alessio Pediglieri
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Le verità di Vincenzo Montella affiorano alla vigilia del suo ritorno al Franchi. Da avversario. Perché l'aeroplanino volerà con la sua Sampdoria a sfidare la Fiorentina in un match che per il tecnico vale molto più di semplici tre punti in palio. In gioco ci sono i ricordi, il piacere di un'avventura viola e l'amarezza per come sia finito il rapporto con la dirigenza e una parte della tifoseria. Il momento giusto per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, rifare il punto della situazione e raccontare la propria versione dei fatti su un addio tormentato su cui è stato scritto e detto di tutto. Anche falsità.

Montella non ci sta a tornare a Firenze da nemico. Lui alla Fiorentina ha dato molto, tutto ciò che poteva offrire da allenatore e quando sono mancati i presupposti per poter continuare il rapporto con la dirigenza gigliata, ha tolto il disturbo. Così come era stato concordato con i Della Valle, al di là di contratti e accordi firmati perché "con i dirigenti avevamo un gentlemen agreement che per me vale più di tante firme", ricorda Montella.

Le cronache di quel tempo raccontano invece di tensioni, incomprensioni e scaramucce tra l'allenatore e la società. Un Montella che sembrava avesse gettato la spugna improvvisamente, quasi per capriccio e che non voleva più rimanere ai patti. Costringendo la dirigenza a dover prendere decisioni drastiche ed immediate. Verità parziali visto che proprio Montella racconta una sua personale versione dei fatti che inizia con l'aver saputo da sempre del cambio d'allenatore: "Sousa? Che sarebbe arrivato lui io lo sapevo da mesi. Il mio esonero? L’ho saputo via mail, con una lettera firmata dal dg Rogg, che poi mi ha chiamato subito dopo. I motivi? Non li so, o forse sì. Alla società avevo palesato la volontà di non continuare a quelle condizioni, loro invece, forse per togliere competitor agli avversari, hanno fatto accasare tutti gli allenatori e poi mi hanno mandato via".

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