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Mondonico, compleanno triste: “La bestia è tornata”

Nel giorno del suo 70° compleanno l’allenatore ha annunciato di dover nuovamente fare i conti con la malattia già sconfitta 5 anni fa: “Le battaglie più difficili le sto combattendo per mettere al tappeto la brutta bestia che bussa alla mia porta. Ma io non mi arrendo”.
A cura di Marco Beltrami
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Tutto il calcio italiano si stringe intorno ad Emiliano Mondonico nel giorno del suo compleanno. 70 primavere per l’esperto allenatore che però in un’intervista concessa a “Il Giornale”, ha gelato tutti con un annuncio che nessuno avrebbe voluto sentire. Il tecnico di Rivolta d'Adda dovrà fare nuovamente i conti con quella malattia già sconfitta nel 2011, ma che a quanto pare si è riproposta. Proprio nel giorno del suo compleanno, 5 anni fa il Mondo regalò a tutti una grande gioia annunciando: “Ho ritirato gli esami due giorni fa ed è tutto a posto. Sono guarito del tutto, adesso posso dirlo”. Una notizia che permise all’ex condottiero di Torino, Atalanta, Fiorentina, Napoli, costretto a lasciare la panchina dell’Albinoleffe per giocare la partita più dura della sua vita di tornare poi in panchina a Novara. Una battaglia in cui ha avuto vicini oltre ai suoi cari, tutti i tifosi, appassionati e addetti ai lavori del mondo del calcio che non hanno potuto non esultare all’annuncio della scomparsa sul tumore dopo la cura.

Ora però ecco la doccia fredda, e il ritorno della malattia, annunciato dallo stesso Mondonico: “Le battaglie più difficili le sto combattendo per mettere al tappeto la brutta bestia che bussa alla mia porta. Ma io non mi arrendo”. La voglia di tornare in panchina è grandissima per Mondonico che però è concentrato sulla sua nuova sfida extra-calcistica che gli toglierà gran parte delle energie: “ Se tornerò ad allenare? La malattia non mi permette di essere al 100% e se non sei al massimo non puoi buttarti nella mischia. Mi consolo con quelle cinque cose terribili che mi hanno tolto dallo stomaco". Un grande in bocca al lupo ad Emiliano Mondonico, che sicuramente non sarà solo in questa battaglia, con la speranza di rivederlo presto in campo o negli studi televisivi nelle vesti di opinionista.

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