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Mondiali Sudafrica 2010, Felipe Melo contro le vuvuzela.

Il centrocampista brasiliano non accetta il ruolo di capro espiatorio per l’eliminazione del Brasile, ed accusa le vuvuzela per l’autogol commesso nella partita contro l’Olanda.
A cura di Francesco Ferrara
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felipe melo

" L'autogol contro l'Olanda? Julio Cesar ha chiamato il pallone ma con le vuvuzela è difficile sentirle". Questa la spiegazione di Felipe Melo, finito al centro del mirino di un intero paese per il clamoroso autogol commesso in Olanda-Brasile. Se si vuole far passare per buona questa fantasiosa giustificazione per l'errore del brasiliano, le vuvuzela  di certo non possono scagionarlo per il bruttissimo fallo reiterato commesso su Robben. Quell'intervento gli sarebbe poi costato il rosso.

Appena arrivato in patria il brasiliano é stato aggredito dai tifosi, crocifisso dai giornalisti. Tuttavia lo juventino non vuole essere l' unico responsabile: "Non accetto il ruolo di colpevole, in nessun modo sarò il capro espiatorio: sembra che tutto ciò che ho fatto è stato negativo, ci si dimentica delle cose buone".

In effetti il calcio ha la memoria corta e le sconfitte cancellano tutte le cose positive, così come le vittorie cancellano molte cose negative. Il ct Dunga, esonerato da allenatore del Brasile dopo i Mondiali, era stato esaltato per aver rilanciato Felipe Melo nonostante il rapporto burracoso con la stampa carioca. Lo stesso centrocampista juventino stava disputando un buon Mondiale prima del disastro contro gli Orange.

Nonostante tutto Felipe Melo dovrebbe restare alla Juventus, che potrebbe fare affidamento proprio sulla voglia di riscatto e di rivincita del giocatore passato in poco più di un anno dalle stelle fiorentine alle stalle bianconere.

Francesco Ferrara

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