Mondiali, ricavi per 4,5 miliardi ma solo 500 milioni per le nazionali
Ottimi i ricavi prodotti dalla Coppa del Mondo in Brasile: i conti tornano, come sempre, e per ora parlano di ben 4,5 miliardi di introiti. Di questi, 1 miliardo andrà interamente alla FIFA, mentre 500 milioni saranno divise tra le trentadue squadre partecipanti alla rassegna iridata. Niente male insomma, ma pesa come un macigno la questione legata al Qatargate e non solo, con gli sponsor che minacciano di stracciare i contratti. Un'ipotesi che la FIFA intende scongiurare: senza sponsor verrebbero a mancare troppi introiti, e senza introiti il banco salta. Insomma, va bene fischiare, va bene contestare, ma guai se i contratti milionari con gli sponsor venissero toccati.
La questione è (relativamente) molto semplice: troppi scandali stanno riguardando la FIFA, rovinando l'immagine della federazione stessa e, soprattutto, di chi finanzia a suon di milioni di euro le sue attività, in primis il Mondiale. In prima linea ci sono Coca Cola, Visa, Adidas, Hyundai e Sony, da sempre i main sponsor della rassegna iridata. Ma assieme a loro hanno alzato la voce anche Nike, Volkswagen, Gillette, Samsung, McDonalds, Movistar e Claro. Insomma, tutte quelle che spendono tanto e che dunque vogliono tutele. Le proteste in Brasile possono andare, perché riguardano il governo locale. Ma il Qatargate è un'altra questione: la FIFA rischia tantissimo e allora deve correre ai ripari. Probabile che il Mondiale 2022, assegnato al Qatar, verrà riassegnato ad un'altra nazione. Magari europea: l'Inghilterra, che l'ha ospitato solo nel 1966, o la Spagna che lo ospitò nel 1982, solo le due nazioni più accreditate.
Bisognerà trovare però una formula per revocare l'assegnazione al Qatar: il piccolo stato arabo, infatti, muove le economie di interi paesi, senza contare gli svariati agganci con squadre come Paris Saint-Germain e Manchester City. Cosa succederebbe se, improvvisamente, venissero chiusi i rubinetti dei petroldollari che stanno facando le fortune delle squadre controllate dagli sceicchi? Un terremoto calcistico, indubbiamente. Un altro scenario che la FIFA vuole evitare. Insomma, bisognerà trovare una formula che accontenti tutti: non sarà facile, considerando che il mandato di Blatter è in scadenza, e che molti gli chiedono di farsi da parte. Lui, ovviamente, non ne vuole sapere. Si vedrà nei prossimi mesi.