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Mondiali, Messico-Camerun 1-0: Peralta regala la vittoria alla “Tricolor”

Dopo la vittoria del Brasile, il gruppo A saluta il successo del Messico. A decidere il match, la zampata di Peralta al 15esimo della ripresa. Ancora sviste arbitrali, dopo l’errore nel match d’apertura di Nishimura.
A cura di Alberto Pucci
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La prima volta era stata una semplice amichevole, giocata nel 1993 nell'inconsueto scenario di Los Angeles. Questa volta, a chilometri di distanza dalla "Città degli Angeli", Messico e Camerun hanno fatto sul serio e dato il via al loro mondiale brasiliano. Sotto il diluvio di Natal, la "Tricolor"e la compagine africana, hanno regalato emozioni nella seconda sfida del gruppo A: lo stesso del Brasile, vittorioso nel match d'apertura contro la Croazia dell'infuriato tecnico Kovac. I novanta minuti hanno confermato l'equilibrio del raggruppamento e messo in mostra due squadre per niente sprovvedute e pronte a stupire la platea internazionale. Nel quarto incrocio mondiale tra la selezione messicana e le nazionali africane (Messico mai vittorioso) ed il Camerun reduce da quattro sconfitte consecutive nelle ultime edizioni (ultima vittoria, nel 2002, contro l'Arabia Saudita), ad avere la meglio è stato il Messico che, con questa vittoria, balza in testa (insieme ai padroni di casa del Brasile) al girone, mettendo una seria ipoteca sull'eventuale passaggio come seconda classificata.

Sviste arbitrali e zampata messicana – Dopo l'ottimo inizio del messicano, e la risposta orgogliosa degli indomabili leoni capitanati da Eto'o, a salire in cattedra ci ha pensato l'arbitro colombiano Wilmar Roldan che, insieme ai suo assistenti, ha annullato due gol (validi) al messicano Dos Santos e uno all'ex giocatore dell'Inter: errori arrivati a neanche ventiquattr'ore dall'incredibile rigore regalato all'attaccante brasiliano Fred che, di sicuro, alimenteranno ulteriormente le polemiche per una competizione iniziata all'insegna dei pasticci arbitrali. I primi quarantacinque minuti di gioco sono stati "controllati" dalla formazione del "folcloristico" allenatore messicano Herrera. Più possesso palla, più geometrie, più ordine nella formazione messicana che, solo in un paio di situazioni, ha dovuto tremare davanti alle incursioni africane. Nel secondo tempo c'è stato, invece, più equilibrio. Saltati i tatticismi più spinti, le squadre si sono allungate regalando palle gol in entrambe le aree di rigore. Al 15esimo della ripresa, ne ha approfittato Peralta: bravo ad intercettare una corta respinta di Itandje, dopo l'ennesima conclusione di Dos Santos, e a firmare il suo primo storico gol mondiale prima di lasciare il posto, a poco più di quindici minuti dal termine, al "Chicarito" Hernadez.

Consigli per gli acquisti – La seconda sfida del gruppo A, ha messo in vetrina il talento di alcuni dei ventidue in campo. Nel Messico, Giovani Dos Santos e Oribe Peralta, hanno fatto la differenza confermandosi giocatori interessanti anche in chiave calciomercato. In difesa si è rivisto il "vecchio" Marquez. L'ex del Barcellona, ex pallino di molte società europee, ha retto bene l'impatto con il "redivivo" Samuel Eto'o, l'esperienza di Assou-Ekotto e la classe degli emergenti Choupo-Moting e Stephane M'Bia. N'Koulou e Chedjou, nonostante una gara con alti e bassi, rimangono due difensori interessanti, così come la coppia messicana Héctor Moreno-Layún. Discorso a parte per Hernandez. Pochi i minuti giocati dall'asso del Manchester United, per capire se davvero la sua parabola sia in fase discendente. La classe, e l'esperienza, del "Chicarito" non sono in discussione. La forma fisica, invece, è tutta da verificare e il Mondiale brasiliano sarà un buon banco di prova per una delle stelle più lucenti del calcio messicano.

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