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Mondiali: la Fifa fa arrabbiare la Costa Rica, chiamando sette giocatori all’antidoping

La federazione costaricense infuriata dopo la decisione di chiamare mezza squadra all’antidoping. Per gli azzurri erano stati convocati soltanto due giocatori.
A cura di Alberto Pucci
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Nel Mondiale della "Goal technology", dello spray bianco per le punizioni, dei timeout per le temperature calienti, l'ultima "trovata" della Fifa è stata presentata dopo il fischio finale di Italia-Costa Rica. Una "novità" che ha mandato su tutte le furie i dirigenti della federcalcio costaricense che, nel dopo gara, hanno urlato tutta la loro rabbia verso i delegati predisposti al controllo antidoping. Secondo la stampa locale, al termine della partita vittoriosa contro gli Azzurri, sono stati chiamati ben sette giocatori (Bryan Ruiz, Michael Barrantes, Keylor Navas, Celso Borges, Christian Bolanos, Marco Urena e Diego Calvo) al controllo antidoping, contro i due (come da regolamento) dell'Italia di Prandelli. Un caso, mai è successo nel mondo del calcio, che ha gettato delle ombre scure sulla vittoria della squadra di Jorge Luis Pinto e che ha cambiato i programmi del team costaricense: "Tali controlli ci obbligano a cambiare la scaletta del rientro", ha spiegato la portavoce della federcalcio del Costa Rica, Gina Escobar. Controlli che, addirittura, avrebbero costretto mezza squadra a rimanere a Recife e a rimandare il trasferimento verso Santos. Perché questa decisione da parte della Fifa? La versione ufficiale fornita racconta che rispetto ai due controlli di prassi da effettuare dopo la partita ne sono stati effettuati altri cinque che non erano stati svolti prima del fischio d'inizio.

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