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Mondiali, i dieci momenti più significativi di Brasile 2014

La Coppa del Mondo va in archivio con la vittoria finale della Germania. Oltre al gol decisivo di Mario Götze, Brasile 2014 verrà ricordato anche per altri momenti “storici” come i sette gol incassati dalla Selecao o il morso, in mondovisione, del “cannibale” Suarez.
A cura di Alberto Pucci
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Ogni competizione mondiale lascia in eredità vittorie incredibili, storie suggestive, grandi giocate e delusioni cocenti. L'edizione giocata all'ombra del "Cristo redentore" di Rio de Janeiro, chiusa da Philipp Lahm che alza al cielo la coppa, è stata all'altezza delle precedenti regalandoci momenti di grande calcio ed episodi che passeranno alla storia di questo sport seguito da milioni di tifosi. Dal fischio d'inizio di Brasile-Croazia, fino alla finale tra Germania e Argentina, abbiamo vissuto giornate memorabili che val la pena ricordare (a lungo) attraverso questa speciale "top ten".

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1) Il gol che ha deciso la finalissima del "Maracanà" – L'attimo in cui Mario Götze stoppa e colpisce il pallone, battendo il portiere argentino Romero, è destinato a rimanere scolpito nella testa dei tifosi tedeschi, argentini e di tutti quelli che hanno seguito in maniera appassionata questo Mondiale. Talento superpagato (il Bayern Monaco ha sborsato 37 milioni di euro) e, a volte, anche incostante e incompreso, l'attaccante ha regalato il titolo alla Germania dopo 24 anni dall'ultima gioia targata Italia '90.

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2) Il morso di Luis Suárez – Come Mike Tyson nella boxe, l'uruguaiano appena acquistato dal Barcellona (con tanto di clausola anti morso) ha lasciato un segno indelebile sul mondiale brasiliano e sulla spalla di Giorgio Chiellini. Punito con una pesante squalifica, Luis Suárez è passato alla storia dopo il vile gesto che, per poco, non gli costava anche una visita d'urgenza dal primo dentista brasiliano. La tifoseria "Celeste" lo ha difeso e Chiellini subito perdonato ma, l'azzanno dell'Arena Das Dunas di Natal è destinato a rimanergli appiccicato addosso per molto tempo.

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3) I sette gol incassati dal Brasile contro la Germania – Fino a qualche giorno fa, l'incubo più grande dei tifosi verdeoro era il ricordo del "Maracanazo", quando l'Uruguay sconfisse inaspettatamente la Selecao, nel luglio del 1950. Oggi, a 64 anni di distanza, la versione aggiornata della disfatta brasiliana si chiama "Mineirazo". A Belo Horizonte, infatti, Felipe Scolari e i suoi ragazzi hanno conosciuto la sconfitta più pesante della storia del calcio "bailado": sette gol (ai quali vanno aggiunti anche i tre presi dall'Olanda) che ancora stanno facendo girare la testa ai tifosi verdeoro.

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4) La disfatta azzurra ed il flop di "Super Mario" – Insieme a Spagna ed Inghilterra, la nazionale azzurra è uscita con le ossa rotte dalla Coppa del Mondo. L'Italia che tutti sognavano di vedere sul podio, quella che avrebbe dovuto contendere ai padroni di casa la vittoria finale, è evaporata sotto il caldo brasiliano. Temperature che, probabilmente, hanno fatto perdere la bussola a Cesare Prandelli ed al suo giocatore più rappresentativo, che ha chiuso l'esperienza mondiale con un gol, due partite anonime e i soliti "tweet" provocatori.

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5) Il time-out e lo spray per le punizioni – Nonostante il recalcitrante Joseph Blatter, l'edizione appena andata in archivio ha dimostrato quanto il calcio abbia bisogno di innovazioni e nuove regole. Complice il gran caldo, la novità più eclatante è stata l'introduzione del time-out (durante USA-Portogallo) che ha portato i giocatori a fermarsi per qualche minuto, dopo che la temperatura aveva raggiunto i 32 gradi. Apprezzata anche l'idea di utilizzare uno spray bianco per evidenziare l'esatta posizione del pallone e delimitare la distanza della barriera sulle punizioni.

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6) L'infortunio di Neymar e la delusione di Leo Messi – I due protagonisti più attesi hanno finito il loro Mondiale con le lacrime agli occhi. L'infortunio di Neymar ha fatto il giro del mondo, così come la faccia impietrita di Leo Messi dopo il fischio finale del Maracanà. Un Mondiale da dimenticare per i due fenomeni del Barcellona che, dopo un buon inizio, sono affondati con le rispettive nazionali.

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7) Il record di Miroslav Klose – La Germania torna a casa con la Coppa del Mondo e con le valigie piene di riconoscimenti. Il più importante, oltre a quello assegnato a Neuer come miglior portiere, lo ha conquistato l'attaccante Miroslav Klose. Il giocatore della Lazio è, infatti, riuscito a battere il record che apparteneva a Ronaldo, diventando il miglior marcatore di tutti i tempi.

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8) La furbata di Van Gaal ed il para rigori Tim Krul – Può un giocatore passare alla storia giocando soltanto pochi minuti? Dopo l'episodio di Olanda-Costa Rica, la risposta è affermativa. Merito di quella volpe del tecnico olandese ma anche, e soprattutto, di Tim Krul che, inserito dal tecnico solo per i penalty nella sfida contro la Costa Rica, si è guadagnato il suo quarto d'ora di celebrità mondiale ipnotizzando i giocatori costaricensi e regalando ai compagni l'ambita semifinale.

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9) Il volo di Van Persie e la fantastica rete di James Rodriguez – Oltre ad un equilibrio inusuale, il Mondiale ci ha regalato gol indimenticabili. Tra questi, quello di Van Persie contro la Spagna e quello di James Rodriguez contro l'Uruguay, nonostante non siano serviti per avvicinare le due squadre alla finale del Maracanà, rimarranno scolpiti nella testa di tutti i tifosi.

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10) La fine del ciclo spagnolo – Due sconfitte, una vittoria inutile ed un triste ritorno a casa. Per i campioni del Mondo in carica, la spedizione brasiliana si è trasformata in una "via crucis" inaspettata. Sepolta dai cinque gol olandesi e dalla grinta della selezione cilena, la Spagna ha toccato il fondo lasciando di sasso tutti i tifosi iberici che credevano in un facile passaggio del turno e in una possibile vittoria finale.

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