Mondiali, Brasile in lutto: morto lo storico tifoso Cotonete

Lutto nel calcio brasiliano: si è infatti spento Claudio Ribeiro, più noto come Cotonete (soprannome nato dalla sua particolare capigliatura), storico tifoso del Brasile che ricorda nel suo folklore l'italiano Serafino e lo spagnolo Manolo. Come loro, anche la sua era una storia particolare: brasiliano di San Paolo, professione parcheggiatore, ha seguito la Nazionale brasiliana dal 1978. Ed oggi, per il Mondiale casalingo, quello dove più di tutti meritava e voleva esserci, lui non c'è. Morto non si sa come e quando: sicuramente dopo il 2010, altro non è dato sapere. Neppure se c'è stato un funerale. Ad accorgersene è stato Alex Bellos, giornalista metà inglese e metà brasiliano, che lo cercava per intervistarlo. Nessuno lo vedeva da un anno: qualcuno ricorda che soffriva d'asma e che era stato ricoverato in ospedale. Una vita vissuta tra i campi di calcio: narra la leggenda che a 9 anni il padre lo portasse a vedere una partita e lui si perse tra la folla. Da allora sarebbe diventato un girovago degli stadi: dal 1978 al 2010 (pare), ininterrottamente. Non si sa cosa gli sia successo negli ultimi quattro anni: dal mondiale in Argentina a quello di Spagna, quindi il Messico, l'Italia, gli Stati Uniti, la Francia. Qui la sua unica delusione: la finale persa con i Blues, che quasi gli fanno passare la voglia di andare allo stadio. Quasi, appunto. Nel 2002 è dall'altra parte del mondo per il Mondiale in Giappone e Corea, quindi in Germania nel 2006 e in Sudafrica 2010. Là la sua ultima apparizione. Dopo quel Mondiale, non si è più visto. E quello che doveva essere anche il "suo" Mondiale, perde dunque un grande protagonista sugli spalti.