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Mondiali, Belgio-Algeria 2-1 Fellaini e Mertens fanno sorridere i Diavoli Rossi (foto)

Gara in salita per gli uomini di Wilmots malgrado un evidente divario tecnico con i nord africani che si portano in vantaggio su rigore grazie a Feghouli. Nella ripresa il Ct belga cambia formazione, inserisce uomini di pura classe e la vittoria arriva in rimonta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il roster a disposizione di Wilmots non lascia spazio a interpretazioni: Kompany, Vermaelen, Alderweireld, Vertonghen, Ghoulam, Mertens, Fellaini, De Bruyne, Hazard, Dembélé, Witsel, Lukaku. E poi ancora Courtois e Mignolet in porta, Januzaj e Miralles a completare una rosa di autentici giovani talenti in cerca di successi e consacrazioni. Eppure la sfida vinta 3-1 contro la piccola Algeria – le cui vere stelle si contano sulle dita di una mano con Taider e Feghouli su tutte, è stata una novena di sofferenze per i Diavoli Rossi che hanno confermato come nelle fasi finali di un mondiale  non riescono mai ad esprimere tutta la loro potenzialità. Non è un caso se hanno vinto un'unica volta nelle ultime nove partite nelle fasi finali prima di oggi e anche in Brasile hanno faticato le fatidiche sette camicie. Merito di una nazionale algerina che ha svolto al meglio il proprio compito, ordinata e ben messa in campo da Halilhodžić che per oltre un'ora ha cullato il sogno di un debutto positivo. Ma colpe, precise, anche dello stesso Wilmots che ha sbagliato la formazione iniziale lasciando i cecchini Fellaini e Mertens in panchina.

Diavoli Rossi sotto anestetico – Il Belgio dei talenti scende in campo in attesa di sorprendere il mondo per il suo talento e per la qualità che sulla carta lo pone tra i ‘crack' più attesi in Brasile. Wilmots sceglie per il proprio attacco il solo promettente Lukaku coadiuvato dal fenomeno Hazard, per uno schieramento tutto qualità e gioventù contro un'Algeria che ha poco da dire di fronte agli europei più quotati. Eppure, è proprio la squadra di Wilmots a giocare un primo tempo incolore, vuoi per il caldo asfissiante vuoi per una pressione che sembra un macigno da sostenere. Così i primi 20 minuti passano quasi nell'anonimato più completo con il solo Witsel a mostrare sprazi di idee e bel gioco in mezzo al campo.

Lampo Algeria, Feghouli in gol – Non è un caso, così se è proprio la nazionale nordamericana a fare la differenza al 25′ del primo tempo quando il centravanti magebrino Feghouli si guadagna e poi realizza un penalty che pesa tantissimo sulle spalle di Vertonghen autore della trattenuta punita con il tiro dagli undici metri. Che spezza gli equilibri a favore della formazione più debole ma molto più motivata in questi primi 45 minuti di gioco. Per i belgi non ci sono scossoni di rilievo, Wilmots continua fino al 45′ con gli stessi uomini benchè abbia qualità da vendere in panchina con talenti e gioventù come Mertens e Fellaini.

Wilmots rimedia con i cambi – Nella ripresa, subito un cambio dovuto: fuori l'insufficiente Chadli e dentro Mertens che cambia subito il ritmo a favore dei suoi. L'esterno di Benitez dà quella qualità e quella grinta che è mancata nei primi 50 minuti di gioco e anche Romelu Lukaku sente benefici, trovando più palloni giocabili. Fino al 58′ minuto quando Wilmots toglie l'ex Chelsea, non in perfette condizioni fisiche, e inserisce in avanti Origi e qualche minuto più tardi inserisce anche Fellaini per Dembele. Ma il gioco belga non cambia in meglio, l'Algeria ha poche difficoltà nel fare barriera sulla trequarti e non creare problemi al portiere Mbolhi.

Fellaini-Mertens tutto in 10 minuti – La tensione sale, la nazionale belga ha tutti gli uomini migliori in campo, ma non riesce a sfondare il muro algerino. Wilmots dà il via libera ai suoi e non ci sono più schemi: Kompany fa il trequartista aggiunto con Oligi, Mertens, Fellaini e Hazard in campo, il Belgio diventa una formazione votata all'attacco e gli sforzi ripagano i Diavoli Rossi al 70′ quando su cross di De Bruyne, Fellaini spizzica di testa la palla del pareggio. Il finale è in discesa, con gli uomini di Wilmots che finalmente prendono fiducia nei propri immensi mezzi e all'80' con una classica azione velocissima in contropiede, Mertens fulmina con un forte destro sul primo palo, il povero Mbolhi.

Vince ma non convince – Con l'Algeria sulle gambe e il morale a pezzi, i Diavoli belgi sfiorano anche il tris con il solito Fellaini, in piena area di rigore, con Eden Hazard che si permette anche qualche finezza tecnica per la delizia dei tifosi sugli spalti. Ma è un successo agrodolce, perché se il Belgio giocherà così anche contro la Russia di Capello non avrà vita facile. Intanto però, tre punti sono arrivati e la prima gara brasiliana archiviata, in attesa di archiviare anche le paure di ricoprire il ruolo di outsiders di livello.

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