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Mondiali: Argentina-Svizzera 1-0, Di Maria scaccia stanchezza e paura, beffando Hitzfield al 118esimo

L’Albiceleste ringrazia il giocatore del Real Madrid e salta il duro ostacolo svizzero, a due minuti dai rigori. Clamorosa occasione all’ultimo secondo di Dzemaili, che coglie il palo a portiere battuto.
A cura di Alberto Pucci
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Con Brasile, Francia, Germania e Olanda già nel gruppo delle magiche otto che si contenderanno l'accesso alla finale del Maracanà, Argentina e Svizzera si sono date battaglia per più di 120 minuti nella calda arena di San Paolo, per il penultimo ottavo di finale di questo Mondiale brasiliano. Il settimo incontro tra le due nazionali, con la Svizzera sempre battuta, ha regalato un sorriso ai sudamericani che, grazie a questa vittoria, possono continuare nel sogno di vincere il Mondiale "in faccia" ai nemici brasiliani di sempre. Gli uomini copertina di questa sfida, Leo Messi e Xherdan Shaqiri, hanno parzialmente tradito le attese dell'Arena Corinthians e dei molti tifosi argentini e svizzeri assiepati sulle tribune, a stretto contatto con i tifosi neutrali di San Paolo che hanno gufato per tutto il tempo contro la squadra di Sabella. L'argentino, schierato nel tridente con Higuain e Lavezzi (Aguero è partito dalla panchina), ha faticato più del previsto contro un Behrami formato "Gentile 1982" ed il muro di giocatori, schierato da Hitzfield nella zona di campo da lui presidiata. Per contro, l'asso svizzero si è reso pericoloso soltanto su alcune ripartenze elvetiche e su qualche calcio piazzato insidioso.

Novanta minuti senza gol – Dopo un inizio combattuto, con le guardie svizzere tutte schierate a difesa della porta di Benaglio, la partita si è accesa intorno alla mezz'ora prima con la palla gol di Mehmedu (bravo Romero a deviare la conclusione), poi con Garay che non trovava il contatto con il pallone in piena area elvetica. Addirittura clamorosa l'occasione per gli svizzeri al 38esimo che, dopo un contropiede bruciante, sprecavano tutto con Drmic che regalava il pallone al portiere dell'Albiceleste. Pochi squilli anche nella ripresa e quasi tutti di marca argentina:gran colpo di testa di Higuain all'ora di gioco e doppia occasione per la "Pulce" al 68esimo e 78esimo. La Svizzera si è vista sono nei minuti di recupero con un colpo di testa pericoloso di Schär, finito alto.

Fatiche supplementari – Dopo Germania e Brasile, anche l'Argentina si è dovuta sobbarcare i supplementari: ormai una specie di consuetudine in questo Mondiale, equilibrato su tutti i campi. Davanti agli occhi di Pelè, presente in tribuna, e a quelli interessati di Papa Francesco, davanti alla televisione, la mezz'ora aggiuntiva di San Paolo è filata via seguendo lo stesso copione dei novanta minuti regolamentari. Argentina padrona del campo con un possesso palla sterile, Svizzera tutta chiusa sulla trequarti in attesa di qualche errore difensivo dell'undici di Sabella. Questo fino a pochi minuti dal termine quando la partita ha completamente cambiato faccia grazia al gol, al 118esimo, del migliore in campo: Angel Di Maria. Una rete che svegliava la reazione degli svizzeri, sfortunati nel colpire poco dopo un palo con Dzemaili e incapaci di sfruttare una punizione dal limite nel recupero del secondo supplementare. L'Argentina festeggia una vittoria soffertissima, arrivata solo all'ultimo respiro e dopo una giornata negativa di quasi tutti i suoi effettivi. La squadra di Sabella ha giocato bene solo a tratti, facendosi ingabbiare con facilità e rischiando molto sulle ripartenze degli avversari. Di Maria, Zabaleta e Mascherano hanno convinto critica e tifosi, Lavezzi e Higuain, invece, hanno combinato poco. Chi dovrà, invece, riflettere su una prova incolore (e recuperare energie per il quarto di finale) è proprio Leo Messi: l'uomo più importante dell'Albiceleste. Contro la solidità del Belgio o l'entusiasmo degli americani, servirà anche (e soprattutto) i numeri del capitano argentino.

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