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Mondiali, Argentina: Sabella con l’incubo Robben

Il Ct argentino sta studiando il modo di limitare uno dei giocatori sempre decisivi tra gli Oranjie di Van Gaal, rimettendosi per la costruzione del proprio gioco ancora una volta al genio di Leo Messi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mentre la Germania è approdata in finale sulle macerie del Brasile, l'Argentina si appresta ad affrontare l'Olanda per provare a conquistare un posto al sole in terra verdeoro e vincere un Mondiale sul territorio ‘nemico'. Un'occasione più unica che rara e Alejandro Sabella, il ct della nazionale argentina, lo sa. Ma dovrà guardarsi bene da Van Gaal e i suoi terribili ragazzi e da uno in particolare: Arjen Robben. Unuomo troppo spesso decisivo tra assist e gol e così l'intenzione del mister argentino per bloccare questo "crack senza capelli in testa, ma con le ali ai piedi", è chiara: non ci sarà una marcatura ad uomo, ma un tentativo progressivo di neutralizzarlo, coinvolgendo un po' tutti.

4-4-2 e il jolly Messi

Il 4-4-2 con Lionel Messi e Gonzalo Higuain sotto la porta sembrano essere le basi minime garantite per la formazione anti Olanda. Per ciò che riguarda Ezequiel Lavezzi l'ex napoli può giocare a sinistra, proprio per evitare contatti con Robben, con Sabella che potrebbe spostare al centro Marcos Rojo ed Enzo Perez  oppure mettendo Maxi Rodriguez di fronte all'olandese volante, spostando più a destra Perez. Intanto Javier Mascherano elogia Messi, essenziale in mille situazioni importanti:"Leo ci ha salvato in alcune partite, ma non possiamo limitarci a dipendere da lui. La squadra deve esserci per appoggiarlo, esattamente com'è successo contro il Belgio, quando abbiamo controllato il gioco con l'aiuto di tutti. È questo il nostro obiettivo: anche se sappiamo di avere grandi personalità individuali, la squadra viene prima di tutto". 

Grinta contro esperienza

Mascherano ha le ide chiare con quale spirito affrontare l'Olanda del genio Van Gaal: "Abbiamo combattuto per giungere fin qui per così tanto tempo e ce l'abbiamo fatta – racconta -. Naturalmente, siamo felicissimi, ma dobbiamo trasformare questa felicità in fiducia e riprendere le nostre forze in fretta. Dobbiamo ricordarci che siamo a una partita dalla finale, e che non abbiamo ancora fatto la storia. La squadra olandese ha una sacco di esperienza e hanno fame di vittoria dopo la sconfitta nella finale del 2010, quindi dobbiamo stare molto attenti. Siamo effervescenti e ci sentiamo forti, sappiamo che possiamo offrire una nuova ottima prestazione"

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